Russia: cala lo scontrino medio, prezzi boom per le verdure

Crisi ed embargo: in difficoltà Gdo e ristoranti, la catena Magnit crea 40 aziende agricole

Russia: cala lo scontrino medio, prezzi boom per le verdure
Crisi ed embargo, un binomio micidiale per l’economia russa e la sua ortofrutta: prezzi in aumento, consumi in calo, moderna distribuzione costretta a ripensare le strategie, ristoranti in difficoltà.  

Aumenta la spesa per il cibo nel 2014

Secondo una recente indagine dell’agenzia Nielsen, nel 2014 le famiglie in Russia hanno speso per il cibo intorno ai 16 mila rubli (260 euro) al mese. La spesa più rilevante è quella dei moscoviti: oltre 22 mila rubli. Rispetto al 2013 la spesa per prodotti alimentari è cresciuta mediamente in tutto territorio russo di 2 mila rubli (+14%) al mese. Circa il 40% della popolazione afferma di non notare la crescita dei prezzi e non cambia di conseguenza il proprio atteggiamento: acquista gli stessi prodotti di prima ed in quantità simile. Il 22% dei russi ha però già rivisto le abitudini di spesa e cerca soluzioni più vantaggiose e offerte speciali, riducendo gli acquisti costosi (lo fa il 21%). Per quanto riguarda la scelta dei punti vendita, la popolazione russa rimane abbastanza " conservatrice" prediligendone 2-3. La maggior parte dei consumatori (90%) negli ultimi sei mesi non ha visitato nuovi punti vendita.

Prezzi boom per le verdure a ottobre

L'aumento dei prezzi è "certificato" dall’Istituto Federale di Statistica russo Rosstat che ha pubblicato i dati relativi al mese di ottobre: l’incremento più significativo è relativo proprio ai prezzi delle verdure. Se in estate le quotazioni avevano mostrato un leggero calo, in ottobre Rosstat ha registrato un balzo del 9,3%, mentre il dato analogo nei paesi Ue non superava lo 0,8%. Il tasso di inflazione nel 2014 dovrebbe superare in Russia l'8%, mentre l'obiettivo della politica economica russa è di portare l'inflazione al 4% nel 2017. Dati influenzati dall'inizio del conflitto in Ucraina e dall'imposizione di sanzioni agroalimentari in agosto introdotte dalla Russia, che importa dall’estero oltre 40% dei prodotti alimentari.

Cala lo scontrino medio

Lo scontrino medio nel mese di settembre 2014, dopo il picco di agosto, è  intanto diminuito dell’1,3% mentre, rispetto a settembre dello 2013, ha superato il tasso di inflazione con un incremento di oltre l'8%. Fanno eccezione la regione Centrale e quella del Volga. A Mosca lo scontrino medio è diminuito dello 0,9% rispetto ad agosto toccando 713 rubli, mentre a San Pietroburgo è stata registrata una diminuzione di 10 rubli, scendendo a 684 rubli totali (-1,4%).

Ristorazione in crisi

Secondo le stime di Aleksei Nemeriuk, direttore del Dipartimento di Mosca per il Commercio e Servizi, entro la fine del 2014 nella capitale russa si assisterà a una diminuzione del 10-15% dei ristoranti. Il motivo principale è legato alla riduzione del potere d'acquisto della popolazione ed alla contrazione generalizzata dei consumi. Incide anche il deprezzamento del rublo, che si riflette sui costi di affitto. Ha influito poi l'introduzione delle restrizioni alle importazioni di alcune categorie di prodotti agroalimentari che ha influenzato i menù di numerosi ristoranti generando anche un cambiamento nelle preferenze di molti consumatori. Igor Bukharov, presidente della Federazione dei ristoratori e albergatori russi ritiene addirittura troppo ottimistica la previsione delle autorità locali: a suo avviso il rallentamento del settore sarà ancora più evidente di quanto preventivato.

Gdo, il colosso Magnit investe in aziende agricole

Intanto Magnit, la più grande catena della Gdo in Russia, creerà nei prossimi dieci anni 40 aziende agricole a Krasnodar per il rifornimento dei propri punti vendita. Il piano di investimenti sarà avviato quest'anno. Ad oggi Magnit possiede già la ditta Zelenaya Linia che fornisce l’ortofrutta per i supermercati Magnit: 600 tonnellate di pomodori, 15 000 tonnellate di cetrioli e 2 milioni di pezzi di verdure. Magnit ha già ampliato la superficie di Zelenaya Linia, che attualmente conta 40 ettari, facendola diventare la più grande serra in Europa. Nella struttura dei gruppo è entrata tra l'altro TD Holding, uno dei più importanti player nel mercato dei prodotti alimentari in Russia che fornisce all’azienda madre numerosi prodotti tra cui la frutta secca. Nel 2014 Magnit ha riportato una crescita del fatturato di oltre il 31%, Attualmente la catena conta 927 punti vendita: 691 negozi, 14 ipermercati, 22 negozi Magnit Famiglia e 200 negozi di cosmesi.

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