18° Congresso Uva da Tavola: il resoconto

Circa 900 operatori hanno partecipato venerdì scorso ai lavori congressuali di Baricentro

18° Congresso Uva da Tavola: il resoconto
Si è svolto a Casamassima, in provincia di Bari presso la sala congressi del complesso "Baricentro", il 18° Congresso nazionale ed internazionale sull'uva da tavola. Alle diverse sezioni dei lavori congressuali sono state registrate circa 900 presenze costituite da viticoltori, tecnici, ricercatori, addetti alla commercializzazione e alla distribuzione, esportatori, società produttrici di mezzi per la difesa, nutrizione, protezione e per la coltivazione dell'uva da tavola. Come previsto sono state assegnate: la "Targa Bacca d'Oro" al Consorzio tutela e promozione dell'uva da tavola I.G.P. Indicazione geografica protetta di Mazzarrone (CT) e le "Targhe Bacca d'Argento" al viticoltore Santino Raniolo di Mazzarrone (CT) e allo Studio associato assistenza tecnica agli agricoltori Coragro di Grammichele (CT).


Da sinistra: Mario Colapietra organizzatore del congresso e Antonio Guario che ha coordinato i lavori. Si nota sul manichino l'attrezzatura per la protezione da adottare durante i trattamenti antiparassitari che sarà sorteggiata, insieme ad altre attrezzature, tra i partecipanti al congresso. E' una operazione che si ripete tutti gli anni per invogliare i viticoltori all'uso delle maschere protettive.
  
In una struttura appositamente attrezzata per le società che hanno collaborato allo svolgimento dell'evento sull'uva da tavola, sono stati allestiti spazi informativi per presentare le novità e le caratteristiche dei prodotti commercializzati. Numerosi i contatti con i viticoltori e tecnici per fornire le informazioni sulle sostanze attive dei prodotti antiparassitari, sui fito e bioregolatori, biostimolanti, specialità nutritive,  plastiche e reti in polietilene per la protezione dei vigneti. Inoltre le informazioni necessarie per il corretto impiego dei prodotti e gli effetti sui parassiti e sulla vite.



L'intervento di Teodoro Membola ha riguardato le esperienze di lotta per il controllo dell'oidio della vite da effettuarsi con Cidely, il nuovo antioidico per l'uva da tavola della Società Syngenta Crop Protection. Il meccanismo di azione è unico e originale per la vite. Emulsione acquosa a base della nuova sostanza attiva Cyflufenamid. E' dotato di un meccanismo di azione diverso dagli altri antioidici presenti in commercio con i quali non manifesta resistenza incrociata. Cidely agisce inibendo lo sviluppo del micelio, la formazione degli austori e la sporulazione dell'oidio. Manifesta elevata attività preventiva e curativa. E' resistente al dilavamento e ad una lunga persistenza di azione. L'antioidico è caratterizzato da un'ottima selettività sugli artropodi utili e da un favorevole profilo tossicologico e ambientale.

L'altro antioidico presentato è il Topas 200 EW, nuovo fungicida sistemico triazolico, caratterizzato da attività preventiva, curativa, bloccante e resistente al dilavamento.



Massimo Benuzzi della Società CBC (Europe) Divisione Biogard, ha relazionato sui sistemi biologici ed integrati per la nutrizione e difesa dai parassiti della vite. Tra questi ha presentato la nuova generazione di "Erogatori" ottenuti con la tecnologia ShinEtsu per il monitoraggio dei lepidotteri e "Naturalis", insetticida/acaricida in sospensione concentrata  contenente le conidiospore di Beauveria bassiana.

La Società Aniplast di Noicattaro (BA) ha presentato i sistemi di protezione per la copertura dei vigneti allevati a "tendone" con film e reti di polietilene. Tra questi Anisummer, telo rinforzato, ottenuto direttamente in fusione, bande laterali e centrali rinforzate a spessore maggiorato. Ha resistenza meccanica elevata, stabilizzato UV a base di nichel che dà al film colorazione giallina. Anigold super additivato, con rinforzi laterali con cordino nero e occhielli in metallo.

Giuseppe Tornello dello Studio Coragro di assistenza tecnica in agricoltura di Grammichele (CT), ha illustrerà i risultati ottenuti in Sicilia con i trattamenti con il bioregolatore Kelpak® e Sitofex® su vigneti per uva da tavola. Gli effetti dell' applicazioni della citochinina di crescita "forchlorfenuron", universalmente conosciuta con il nome commerciale di Sitofex®, prodotta e commercializzata dalla Società AlzChem Trosberg GmbH (Germania). Con la sua applicazione si è ottenuto la moltiplicazione e distensione cellulare delle bacche di uva con l'aumento delle dimensioni dell'acino e della qualità dell'uva. Inoltre ha descritto le caratteristiche e gli effetti sulla vite di Kelpak®, estratto di alghe della specie Ecklonia maxima.

Stefano Fontana della società Valagro ha svolto la relazione sugli effetti dell'applicazione di  prodotti sull'ingrossamento delle bacche. Benefit Pz è un prodotto naturale realizzato per aumentare ed uniformare la pezzatura dei frutti. Applicato in fioritura-allegagione, stimola la divisione cellulare ed il conseguente aumento del numero di cellule presenti e lo sviluppo di ogni singolo frutto. Mc Cream è una crema ad alta concentrazione di fitoingredienti attivi fra i quali betaine, aminoacidi e fattori di crescita di origine naturale (citochinine, auxine e gibberelline). I fitoingredienti attivi stimolano la crescita della pianta incrementando l'attività metabolica e fotosintetica e lo sviluppo del frutto.



Antonio Ippolito dell'Università degli Studi di Bari, Dipartimento di scienze del suolo, della pianta e degli alimenti, ha riferito sull'impiego di mezzi di lotta contro i marciumi sull'uva da tavola in post-raccolta mediante somministrazione in campo, in prossimità dell'epoca di maturazione. Questa strategia non prevede l'uso di molecole di sintesi che possono incrementare il numero e l'entità dei residui sull'uva, bensì prodotti naturali o a residuo trascurabile come bicarbonato di potassio e prodotti a base di microrganismi antagonisti (batteri e funghi lievitiformi). Molteplici prove svolte in passato con questi principi attivi, spiega il prof. Ippolito, hanno dato risultati soddisfacenti con riduzione dei marciumi in post-raccolta fino al 50-90%, in relazione alla pressione di malattia. Questi prodotti alternativi, di recente registrati come agrofarmaci, hanno anche il vantaggio di mostrare una discreta attività nei confronti del marciume acido e dei marciumi secondari. Antonio Ippolito ha concluso sostenendo che l'impiego di tutti gli agrofarmaci ed in particolare di quelli alternativi che non possiedono capacità sistemiche, non può prescindere da approfondite conoscenze relative alla epidemiologia dei marciumi e al meccanismo di azione dei prodotti stessi. Infine, ha ribadito l'importanza della lotta integrata, mostrata in maniera molto efficace e comprensibile agli operatori del settore come una sorta di corsa agli ostacoli dove il corridore rappresenta il patogeno e gli ostacoli i vari interventi (scelta della cultivar e del sito di coltivazione, concimazione e irrigazione, sfogliatura, trattamenti, raccolta, refrigerazione ecc.) messi in atto che impediscono al patogeno stesso di raggiungere l'ospite e procurare la malattia.

Raffaella Lovino e gli altri ricercatori della Fondazione Bonomo per la ricerca in agricoltura, situata a Castel del Monte – Andria (BT), hanno sviluppato nell'ambito del progetto ECO_P4 il processo di lavorazione per la trasformazione delle foglie di vite in alimento. Le finalità principali dello studio hanno riguardato:
  • la sostituzione dei conservati con l'applicazione delle tecnologie oggi a disposizione che permettono di avere prodotti alimentari con  la qualità igienico sanitaria "garantita"
  • l'individuazione di modalità di confezionamento per essere meccanizzate per  ridurre i costi di mano d'opera.
Lo studio ha individuato una confezione in PP, in cui le foglie sono state distribuite aperte e  con la possibilità, in futuro, di poter meccanizzare (vedi foto), naturalmente la capacità delle confezioni possono variare in base alla richiesta del mercato. Le foglie di uva da tavola sono utilizzate, da millenni, dai popoli del Medio Oriente, per preparare diversi alimenti che ne risultano arricchiti soprattutto di "fibra" e di aromi e in proprietà nutrizionali, essendo ricche di sali minerali, vitamine, antociani, acidi fenolici e flavonoidi. In molti Paesi sono utilizzate oltre che per finalità alimentari anche per il trattamento di disturbi medici.



La produzione delle foglie di vite in salamoia da impianti di uva da tavola, potrebbe rappresentare un‘alternativa economica e/o un'integrazione economica sia per l'impresa proponente che per il comparto viticolo pugliese, che vedrebbero così ampliate le loro prospettive economiche, anche in paesi ad oggi quasi inesplorati dal nostro mercato che difatti hanno fatto specifica richiesta di tale prodotto, sicuri del riscontro commerciale positivo, derivante dall'utilizzazione del marchio "Made in Italy".

Consegna della "Targa Bacca D'Oro" del 18° Congresso Nazionale Uva da Tavola 2015 al Consorzio Tutela e Promozione dell'Uva da Tavola I.G.P. Indicazione Geografica Protetta di Mazzarrone (CT)
Il Consorzio di Tutela è costituito da 160 soci produttori di uva. Si dedicano alla  commercializzazione 10 aziende. Il presidente è Giovanni Raniolo. Il disciplinare di produzione prevede che il territorio di coltivazione comprende i comuni di Caltagirone, Licodia Eubea e Mazzarrone in provincia di Catania; Acate, Chiaromonte Gulfi e Comiso in provincia di Ragusa. La quantità di uva commercializzata annualmente con il marchio I.G.P. Mazzarrone è di 10.000 quintali e rappresenta il 5% del totale dell' uva prodotta nella zona interessata dal marchio.

Recentemente per il confezionamento è utilizzato un nuovo imballaggio costituito da una cassetta di cartone ondulato di colore rosso, con ben evidenziato il marchio comunitario. La zona di Mazzarrone è situata nel sud est della Sicilia in provincia di Catania ad elevata vocazione per la coltivazione dell'uva da tavola. Le principali varietà in produzione sono la Black Magic e la Victoria ottenute nelle serre e alcune varietà senza semi. Anche se la commercializzazione dell'uva delle varietà Italia, Red Globe ed altre, si protrae fino a dicembre, in quest'area si ottiene sempre più uva a maturazione precoce. Negli ultimi anni è aumentata la concorrenza per le varietà senza semi proveniente dal Nord Africa e Sud Africa. L'uva da tavola è prodotta nelle tipologie bianca, rossa e nera.

Le dimensioni del grappolo devono essere di almeno 400 g per le varietà nere e bianche e di almeno 350 g per le rosse. Il peso medio dell'acino deve essere di almeno 3 g per le varietà ad acino piccolo e 5 g per le varietà ad acino grosso. La forma di allevamento è il tendone. Può essere utilizzata anche la controspalliera. La densità delle viti è compresa tra 800 e 1.600 piante per ettaro per il tendone e tra 1.800 e 2.500 piante per ettaro per la controspalliera. La produzione unitaria massima consentita per l'Uva da tavola di Mazzarrone è di 300 quintali per ettaro per i vigneti allevati a tendone e di 200 quintali per ettaro per i vigneti a controspalliera.


La consegna delle Targhe al presidente Giovanni Raniolo del Consorzio Tutela e Promozione dell'Uva da Tavola I.G.P. Mazzarrone (CT), allo Studio Coragro di Grammichele (CT) e a Santino Raniolo, viticoltore di Mazzarrone (CT).

Foto di apertura: per la premiazione era presente in Puglia tutto il consiglio di amministrazione del Consorzio  Tutela e Promozione dell'Uva da Tavola I.G.P. Mazzarrone (CT).

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