Firenze e Prato, i campi in mano ai cinesi

Dormono in cassoni e serre, vendono per strada. Coldiretti: filiera abusiva. Vicenda e foto

Firenze e Prato, i campi in mano ai cinesi
Terreni agricoli con alloggi ricavati da cassoni di camion ricoperti da teli, vestiti appesi ad asciugare sopra le piante di insalata, impianti elettrici fatiscenti ed impianti di irrigazione che pescano l'acqua da canali di scolo. Condizioni di vita agricola surreali. Siamo in Toscana, a Sant'Angelo a Lecore, in provincia di Firenze, dove diversi imprenditori cinesi coltivano grandi appezzamenti di terreni, spesso in affitto.

La notizia è stata riportata recentemente dal sito di informazione locale www.firenzetoday.it, a seguito di un sopralluogo effettuato nei campi cinesi dal consigliere comunale Giovanni Donzelli, il quale ha denunciato sia i rischi alimentari per i consumatori ("non sappiamo su quali tavole finiscono i prodotti coltivati senza alcuna garanzia sui procedimenti"), sia la concorrenza sleale nei confronti degli agricoltori toscani.

Sono disposti a pagare oltre 1.000 euro/ettaro di affitto all'anno

La situazione riguarderebbe anche altre zone localizzate fra Firenze e Prato, "territori completamente abbandonati dalle istituzioni" ha sottolineato Donzelli, che ha immediatamente segnalato le irregolarità rilevate all'Arpat, all'Asl e alla Questura locali.
Da parte sua, la Coldiretti Prato è recentemente intervenuta sulla questione, sottolineando come i cinesi siano arrivati in pochi anni a gestire il 25% dei terreni agricoli della provincia. Dopo la conquista del mercato dei vestiti e delle borsette, i cinesi puntano quindi sull'agricoltura: "Per un ettaro – denuncia l'associazione – i cinesi pagano anche mille euro l'anno. Dormono nelle roulotte, in serre e baracche di nylon trasformate in veri e propri "rifugi". "L'espansione di questa popolazione - ha aggiunto Claudio Lombardi, segretario di zona di Coldiretti - è resa possibile soprattutto perché gli affitti sono in rapporto da 1 a 10 con quello che può corrispondere un pratese o un italiano al proprietario del terreno. Loro, i cinesi, possono arrivare anche a pagare 1.200 euro ad ettaro all'anno".

Le piante vengono importate illegalmente

Tra gli aspetti poco chiari, Lombardi segnala che le "piante e le sementi provengono dalla Cina e arrivano in maniera del tutto irregolare". Sicuramente la forte espansione dell'agricoltura Made in China a Prato si è sviluppata per soddisfare le richieste dei molti connazionali, ma sta togliendo, denuncia Coldiretti Prato, "posizioni di mercato agli agricoltori pratesi" per non parlare dei problemi ambientali, come il cattivo smaltimento della plastica che viene spesso bruciata.





... E si alimenta il commercio abusivo di ortofrutta

Nei giorni successivi al sopralluogo in campo, Donzelli ha proseguito le sue ricerche personali, giungendo alla "radice" dello smercio illegale. "Una parte di quei prodotti finisce ad un mercato abusivo di via Pratese a Firenze" ha detto. "Questa mattina (ndr, il 15 aprile per chi legge) quando sono arrivato al mercato c'è stato il fuggi fuggi - aggiunge Donzelli -. Il mercato si svolge per strada o sui furgoni, in una situazione di scarsa igiene e senza nessun rispetto delle regole. Dalle nostre verifiche emerge che esiste una vera e propria filiera parallela abusiva che dal seme arriva alle nostre tavole. Abbiamo seguito i trasporti dei prodotti alimentari ed abbiamo verificato che un'altra parte prende l'autostrada senza sapere dove finisca. La cosa che ci fa più rabbia è che mentre questi commercianti non rispettano le regole e non pagano le tasse – conclude Donzelli - ci sono agricoltori e commercianti italiani che chiudono ogni giorno, strozzati dai pagamenti che devono sopportare".



Le foto, pubblicate da Firenze Today, sono riferite ai sopralluoghi in campo e al mercato di Giovanni Donzelli.

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