Kiwi: la giusta maturazione è il futuro

Cruzat (Chilean Kiwifruit Committee): lavoriamo per creare una migliore esperienza al consumo

Kiwi: la giusta maturazione è il futuro
Permettere ai consumatori di tutto il mondo di consumare un kiwi subito dopo averlo acquistato. È questa la grande sfida lanciata dal Chilean Kiwifruit Committee, il comitato per l'export del kiwi cileno, che vuole radicalmente cambiare l'approccio che i consumatori hanno nei confronti di questo prodotto. E per farlo, punta tutto su un programma di gestione della maturazione del frutto.

Partire dall'esperienza vincente del Kiwifruit Committee

Come avevamo accennato nell'ultima delle news sul nostro reportage sul Cile (leggi "Cile, in mano all'Asoex il 96% dell'export), il Kiwifruit Committee è stato il primo tra i Comitati per l'export ortofrutticolo cileno a vedere la luce, grazie ad Asoex (Associazione degli esportatori di frutta cileni) e Fedefruta (Federazione dei produttori di frutta), per rispondere alle esigenze di un settore che stava attraversando un momento molto critico e rischiava di perdere gran parte della sua competitività.

Guardando cosa rappresenta il Cile attualmente nell'industria globale del kiwi, si intuisce che il lavoro portato avanti dal Committee è stato eccellente:
-    quarto produttore al mondo,
-    secondo produttore dell'emisfero sud e
-    terzo maggiore esportatore di kiwi a livello globale.

Durante il nostro viaggio, abbiamo avuto l'opportunità di incontrare il Presidente del Chilean Kiwifruit Committee, Carlos Cruzat, che ha indicato in maniera netta la strada da perseguire per sviluppare definitivamente la categoria.

Portare al consumatore un prodotto "ready-to-eat"

Il Cile sta puntando molto sui mercati asiatici, ai quali bisogna approcciarsi in maniera differente, in base alle diverse culture. Ad esempio, in mercati come l'India, è necessaria prima una forte comunicazione per far conoscere le caratteristiche del prodotto ed il modo in cui consumarlo, mentre in Cina il kiwi è un prodotto già conosciuto. I mercati asiatici, inoltre, hanno gusti molto differenti rispetto ad Europa e Stati Uniti: li la frutta deve essere molto dolce, per cui il livello zuccherino deve essere molto elevato.

Di conseguenza, diventa fondamentale la gestione dello stadio di maturazione in campo e durante il trasporto, in modo da arrivare al consumatore finale con un prodotto "ready to eat".

Creare una nuova esperienza positiva di consumo

"I consumatori sono abituati ad acquistare un kiwi oggi e a dover aspettare dei giorni prima di poterlo mangiare: tutto quel tempo di attesa è tempo perso – afferma Cruzat –. Se, invece, avessero la possibilità di consumarlo subito e di consumare un frutto di qualità, sarebbero pronti a riacquistarlo il giorno dopo, azzerando i tempi di attesa. Questo gioverebbe a tutti lungo la filiera; in primis ai retailers, che avrebbero una maggiore rotazione del prodotto".
Per rendere meglio l'idea, Cruzat fornisce due esempi molto esplicativi:
  • il melone: molti consumatori sanno che il melone è succoso, profumato e dolce e lo sanno perché almeno una volta nella loro vita hanno avuto un'esperienza d'acquisto o di consumo positiva. Capita, ovviamente, di trovare nei negozi meloni meno dolci o succosi, ma questa viene percepita dai consumatori come un'eccezione. Con il kiwi, invece, non c'è una linea di riferimento nel percepito dei consumatori, probabilmente perché molti di loro non hanno mai avuto un'esperienza di consumo positiva;
  • la banana: tutti sanno che le banane vengono raccolte quando sono ancora acerbe e quindi verdi. Sanno anche che il momento migliore per consumarle è quando il colore della loro buccia vira al "leopardato". Per cui, nel punto vendita, basta uno sguardo veloce per capire quali banane possono essere consumate subito. Col kiwi, invece, questo tipo di "esame" visivo non può avvenire e quindi i consumatori sono costretti a tastare il frutto.


A sinistra, i diversi stadi di maturazione della banana. A destra, il tipico gesto che i consumatori sono costretti a fare al momento dell'acquisto di kiwi

Secondo il Presidente del Kiwifruit Committee, quindi, il primo passo da fare è quello di creare una nuova esperienza positiva per i consumatori e per farlo bisogna raggiungerli con un frutto di qualità e pronto al consumo. In questo modo, non ci sarà bisogno di ulteriori analisi sensoriali nel punto vendita, perché i frutti avranno una maturazione omogenea. Il packaging ed eventuali servizi integrati, aggiunge Cruzat, possono poi aumentare il valore aggiunto del prodotto, come nel caso del brand "Mighties" di Sun Pacific


Un esempio di servizio integrato per i kiwi "ready-to-eat": nel packaging c'è uno "Spife", ovvero un cucchiaio di plastica (dall'inglese "spoon") che ha una lama seghettata dall'altra parte ("knife"), consentendo di scavare e raccogliere la polpa con uno strumento unico.

Un programma di gestione della maturazione per essere competitivi contro la frutta estiva

Per raggiungere questo obiettivo, il Cile ha adottato un programma di gestione delle maturazione, che viene implementato a livello produttivo. Come funziona? Al momento della raccolta, viene esaminato un campione di kiwi per stabilirne grado Brix e percentuale di sostanza secca. I valori minimi accettati sono 5,5 Brix° e 15,5% di sostanza secca: se questi valori non vengono soddisfatti, il raccolto non può essere destinato all'export.

È un sistema molto rigido, come ammette anche lo stesso Carlos Cruzat, ma è l'unico criterio qualitativo richiesto ai produttori per far parte del Kiwifruit Committee. Normalmente, il tempo di attesa tra analisi del campione e comunicazione dei risultati al produttore è entro le 48 ore.
"Solo in questo modo possiamo arrivare sul mercato con un prodotto di qualità ed essere competitivi da marzo ad ottobre. Perché è cosi importante per noi? Perché i competitors dei kiwi cileni non sono i kiwi prodotti nell'emisfero nord, ma i frutti estivi, decisamente più dolci".

Tutti devono collaborare

Per Cruzat, quindi, i Paesi produttori di kiwi nell'emisfero Nord sono degli alleati, più che dei competitors, perché una loro campagna positiva funge da traino anche per la campagna del kiwi cileno, che arriva in contro-stagione.

"Dobbiamo lavorare tutti insieme, perché questo è l'unico modo per sfruttare al massimo le caratteristiche di un super frutto come il kiwi", sottolinea infine Cruzat. Una collaborazione che deve superare i confini delle visioni di mercato, come accade con Zespri, nonostante spesso avvengano scambi di battute poco amichevoli.

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