venerdì 15 maggio 2015
Massima allerta per la batteriosi del kiwi
Il Psa (Pseudomans syringae pv actinidiae) è senza ombra di dubbio la patologia più pericolosa per il kiwi. Dopo un'iniziale fase di "panico" alla sua comparsa, nel quale si è temuto il peggio, si è passati ad una fase di tranquilla convivenza col batterio, grazie agli innumerevoli sforzi effettuati dalla ricerca che ha permesso di contrastare l'avanzata del batterio killer. Tuttavia, occorre non abbassare la guardia, in quanto il patogeno è comunque presente, e se trova le condizioni ideali è molto rapido nel diffondersi.
Annata 2015 favorevole al batterio
Come scritto nel numero 19-2015, di Terra e Vita,
l'annata in corso è particolarmente favorevole alla sua diffusione, grazie ad un clima autunno invernale che è stato particolarmente mite e piovoso, tanto che già a febbraio, su diversi impianti si notava la fuoriuscita dell'essudato batterico dai cancri formatisi l'anno precedente.
Con questi presupposti, la
virulenza del patogeno sarà ai massimi livelli con potenziali rischi se l'annata si manterrà caldo-umida, e pertanto occorre mantenere alto il livello di guardia.
I consigli per la difesa
Oltre alle
consolidate pratiche agronomiche, quali un'equilibrata gestione nutrizionale-irrigua dell'impianto piuttosto che l'utilizzo di polline certificato, si deve effettuare un'oculata difesa chimica basata prevalentemente sull'utilizzo del
Rame (prodotto battericida utilizzabile anche nel BIO). I trattamenti vanno effettuati soprattutto in concomitanza con
eventi piovosi, ed in particolare durante le prime fasi di accrescimento del germoglio, in modo da proteggere la pianta da possibili infezioni.
Infine, è consigliato l'utilizzo di tre-quattro applicazioni di
acibenzo-lar-s-metile a distanza di 15 giorni, non appena si sviluppa l'apparato fogliare, in modo da garantire una discreta
induzione di resistenza della pianta nei confronti del batterio.
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