Sementi da orto, bilancia commerciale in rosso

Nel 2014 aumentano sia export che import, con un disavanzo di quasi 50 milioni di euro

Sementi da orto, bilancia commerciale in rosso
Sostanzialmente stabili nel 2014 importazioni ed esportazioni italiane di sementi: in un quadro generale che, scorrendo i dati Istat, conferma il deficit del comparto - con acquisti dall’estero pari a 360 milioni di euro e vendite Oltralpe ferme a 255 milioni - spicca la performance delle sementi da orto che rispetto al 2013 vedono aumentare sia l’export (5%) che l’import (5% in valore) ma il dato relativo ai volumi acquisiti viene reputato non verosimile da Assosementi. Le importazioni complessive in ogni caso, nel 2014, hanno riguardato per il 40% proprio sementi da orto, per un valore di 145 milioni di euro, mentre si attesta al 9% la voce tuberi-seme di patata; ortive in vetta anche nella graduatoria delle esportazioni con una quota del 38% e un corrispettivo economico di 97 milioni di euro.

“Il saldo degli scambi con gli altri Paesi continua a restare ampiamente negativo nonostante le ottime potenzialità di moltiplicazione che offre l'Italia grazie alla presenza di eccellenti condizioni ambientali, alla flessibilità delle strutture aziendali e alla professionalità degli operatori, che hanno consentito negli ultimi anni di migliorare la bilancia commerciale del nostro Paese”, si sottolinea da Assosementi. E il presidente Guido Dall’Ara (nella foto) sottolinea che “i dati dell’import-export dimostrano che c’è spazio anche in questo settore per aumentare la produzione interna di sementi e contenere la dipendenza dall’estero”.

Per quanto riguarda il trend dei primi tre mesi del 2015, Assosementi ritiene "non siano intervenuti eventi che possano avere indirizzato diversamente dal passato gli scambi commerciali".

Analizzando il bilancio import-export dei singoli settori, risultano in attivo solo barbabietola da zucchero, riso e foraggere. In rosso, invece, mais, ortive, patata, legumi e oleaginose. In molti casi, si evidenzia da Assosementi, le sementi moltiplicate in Italia vengono esportate ai Paesi committenti per la lavorazione e certificazione finale, per poi ritornare nella Penisola per la distribuzione agli utilizzatori. 

Ma quali sono le criticità? "Un Paese come l’Italia, ottimo riferimento per la moltiplicazione delle sementi per clima, professionalità, flessibilità delle aziende, deve guardarsi dall’aumento della concorrenza a livello globale, non soltanto per questioni di costi di produzione inferiori, ma anche perché si fanno largo sul mercato altre realtà produttive agguerrite", si commenta da Assosementi. "Poi c’è l’aspetto fitosanitario: sempre più Paesi chiedono dossier (pest risk analysis) che talvolta equivalgono ad una sorta di barriera commerciale. E le nostre autorità faticano a fare fronte puntualmente a tali richieste...".
 

Clicca qui per consultare la tabella riassuntiva dei dati ISTAT.

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