Frutta secca, si preannuncia una stagione propizia

Le previsioni in un convegno Besana al Macfrut. Calcagni: siamo nel settore giusto

Frutta secca, si preannuncia una stagione propizia
"Siamo nel settore giusto, ma c'è ancora molto da fare": ha esordito così Giuseppe Calcagni in occasione del convegno "Prospettive e potenzialità delle filiere della frutta secca" organizzato da Besana venerdì al Macfrut. Un incontro affollato dal quale è emerso il buono stato di salute di un comparto dinamico e fortemente globalizzato, che cresce anche grazie all'impegno dell'Inc, la Fondazione internazionale che ne promuove il consumo, di cui Calcagni è fondatore e vicepresidente. 

"La produzione mondiale di frutta secca si aggira attorno ai 3,7 milioni di tonnellate, di cui 3,4 milioni mangiabili, ossia già sgusciate, per un valore pari a circa 32 miliardi di dollari americani", ha spiegato Calcagni. "La graduatoria vede al primo posto le mandorle, che rappresentano un quarto circa del fatturato totale con 7,3 miliardi di dollari, seguite da noci, anacardi, nocciole e pistacchi. Tra le altre referenze, in forte ascesa, il pecan".

Confortante il quadro dei consumi: "Sono cresciuti del 53% nell'ultimo decennio, con, nell'ordine, Usa, Ue e Canada in vetta nella lista dei principali Paesi consumatori", ha detto Calcagni nel proiettare alcune slides. "A livello produttivo, guidano la graduatoria Usa, Turchia, Cina, India; in quinta posizione, l'India". L'Italia è al decimo posto nella graduatoria dei produttori, al quinto per consumi. 



"Quello in corso si presenta come un buon anno per le nocciole dopo due stagioni "nì"; a livello di prezzi si tornerà con i piedi per terra, ma qualità e quantità non mancano. Prospettive interessanti anche per noci, abbondanti e buone e mandorle sgusciate, annata media per pistacchio e pecan".

"Siamo in piena globalizzazione - ha concluso Calcagni proiettando un'immagine che riproduce l'interscambio planetario di frutta secca (foto sotto) - le sfide più importanti per il settore sono food safety, disponibilità continua del prodotto, abbattimento delle barriere non doganali - per la quali siamo a buon punto - ed etica".



In occasione del convegno è stato illustrato nel dettaglio il progetto agro-industriale voluto da Besana per lo sviluppo ed il sostegno di nuove aree di coltivazione nell'Est Europa in alternativa alle coltivazioni cerealicole e frutticole: ne tratteremo più diffusamente nei prossimi giorni. 

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