Gestione del rischio in agricoltura, istruzioni per l'uso

Gestione del rischio in agricoltura, istruzioni per l'uso
Come si gestisce il rischio in agricoltura da qui al 2020 ed in particolare quali sono gli strumenti più adatti da utilizzare? Se ne è parlato ad Assisi durante un incontro - l'ottavo della serie - organizzato dal Ce.S.A.R (Centro per lo sviluppo agricolo e rurale) prestigioso istituto guidato dal professor Angelo Frascarelli, EuropeDirect Umbria, Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università degli Studi di Perugia e ASNACODI (Associazione nazionale dei consorzi di difesa), che ha visto la partecipazione di oltre 900 persone provenienti da tutta Italia.

Si parte da una certezza, quella finanziaria. Le imprese agricole italiane avranno fino al 2020 circa 1,6 miliardi di euro, vale a dire 293 milioni all'anno per la gestione del rischio in agricoltura ed in particolare per la protezione delle produzioni agricole e zootecniche e/o per la partecipazione a fondi di mutualità per la protezione del reddito. A queste risorse vanno aggiunte le opportunità offerte dai Programmi di sviluppo rurale regionali, attraverso le misure per il trasferimento dell'innovazione, le misure per il ripristino del capitale agrario. In tutte le regioni italiane proprio in questi giorni si stanno pubblicando i primi bandi.

Durante il convegno moltissimi gli spunti di riflessione. Il Prof. Frascarelli ha ricordato come importante sia il rapporto tra sistema produttivo e le università, centri di ricerca come Dipartimenti universitari, Cnr e istituzioni pubbliche come l'Ispra, il cui Presidente prof. Bernardo De Bernardinis è intervenuto ai lavori. Questa sinergia può essere strategica per lo sviluppo del settore agricolo e la tutela del reddito delle imprese attraverso lo sviluppo di strumenti di gestione del rischio sempre all'avanguardia e rispondenti al mondo agricolo. La possibilità di prevedere e verificare, attraverso tecnologie mirate – ha sottolineato Albano Agabiti, presidente di Asnacodi - fenomeni atmosferici importanti e poter valutare la loro incidenza sulla resa delle colture è infatti un elemento determinante in campo assicurativo, è stato rilevato da più parti. Quella tecnologica è la seconda grande rivoluzione dell'ultimo secolo, ha osservato il presidente Agabiti, paragonando gli effetti che satelliti e droni hanno sulla vita delle aziende agricole a quella che ha avuto la meccanizzazione a partire dagli anni Cinquanta dello scorso secolo.

Per gli agricoltori assicurarsi rimane conveniente anche nei momenti di crisi e nonostante le difficoltà derivanti dal periodo di rodaggio che il nuovo sistema di interventi attraverso il secondo pilastro della PAC deve affrontare.

Asnacodi - ha assicurato Agabiti - è impegnata nei suoi quotidiani confronti con il Ministero delle politiche agricole a semplificare le procedure affinché vi sia la certezza di riuscire a impegnare tutte le cospicue risorse a disposizione.
 
Il presidente di Asnacodi ha messo in guardia gli agricoltori dalla tentazione di trovare facili scorciatoie rinunciando alle agevolazioni per più rapide ma incerte polizze che le compagnie offrono loro e che non salvaguardano le produzioni dal complesso degli eventi che i cambiamenti climatici rendono sempre più imprevedibili.

D'altra parte - ha ricordato il presidente dell'associazione dei consorzi di difesa -  Asnacodi ha gestito 45 campagne assicurative con successo e gestirà anche la 46esima.

Una delle difficoltà da superare riguarda l'allineamento di una serie di dati senza il quale non è possibile aprire la campagna assicurativa 2016. Agabiti ha chiesto al ministero delle politiche agricole un rapidissimo sforzo organizzativo in questa direzione

"I tempi sono scaduti perché entro il 15 febbraio bisogna aprire la nuova campagna", ha puntualizzato il presidente Albano Agabiti assicurando che il sistema dei Condifesa è a disposizione delle istituzioni. "Ma – ha avvertito - gli ostacoli debbono essere rimossi entro quella data".

Il ministero delle politiche agricole, a nome del quale è intervenuto Mauro Serra Bellini, ha ribadito la disponibilità alla collaborazione unitamente agli enti tecnici di supporto nell'avvio della complessa macchina amministrativa. Uno dei problemi che riguarda le assicurazioni agevolate è il gap ancora esistente tra Nord e Sud e a questo riguardo Serra Bellini ha detto che con l'attuale normativa è possibile lavorare sul piano delle informazioni e della comunicazione oltre ad utilizzare la leva della riassicurazione Ismea.

Le linee di lavoro di Ismea fino al 2020 saranno incentrate sulla riassicurazione e sulla assistenza tecnica al Mipaaf per la gestione del rischio, ha assicurato Giovanni Razeto. A suo giudizio vanno anche messe a sistema tutte le informazioni e tutti gli strumenti tecnologici a disposizione per sperimentare nuove polizze parametriche, basate sulla rilevazione di indici che evidenziano gli eventi suscettibili di danneggiare le produzioni in una certa area.

"Gli obiettivi dell'Asnacodi fino al 2020 si incentrano sulla gestione del rischio in funzione della tutela del reddito per risarcire quei danni suscettibili di escludere le imprese dal mercato, utilizzando le risorse pubbliche come avviene nella maggior parte dei Paesi, anche fuori dall'Unione, come ad esempio negli Usa, dove sono stati drasticamente ridotti i pagamenti diretti, addirittura sostituiti da contributi sui costi assicurativi", ha sottolineato Francesco Martella del CeS.A.R. In particolare - ha spiegato – come le coperture assicurative e i fondi mutualistici costituiscono un supporto alle imprese anche sotto il profilo del rating creditizio e, in generale, degli investimenti finanziati dai PSR.

Fonte: CeS.A.R