Fedagro all'unanimità: stop all'orario notturno nei Mercati

La proposta, condivisa nel Consiglio di sabato a Bologna, parte dal Gruppo Giovani

Fedagro all'unanimità: stop all'orario notturno nei Mercati
“Il Consiglio di Fedagromercati tenutosi sabato a Bologna ha deliberato all’unanimità di intraprendere un percorso unitario che determini il passaggio dall’orario notturno dei Mercati ortofrutticoli all’orario diurno”: poche ma incisive parole, affidate a un comunicato stampa, che potrebbero preannunciare una sorta di rivoluzione copernicana per il sistema dell’ingrosso italiano. Tempi e modalità sono tutte da verificare, le criticità non mancheranno, ma la strada è tracciata e la scelta della principale organizzazione di categoria degli operatori di settore rappresenta un preciso punto di partenza.

I segnali c’erano tutti: a fine 2015 i consigli direttivi delle associazioni dei grossisti del Centro Agroalimentare di Torino e del Mercato di Genova  si erano riuniti al Caat per affrontane il tema degli orari di Mercato nella prospettiva di impostare una strategia comune, mentre il leader di Fedagro Valentino Di Pisa (foto), in un’intervista rilasciata lo scorso dicembre alla nostra testata, aveva sottolineato come “il cambio degli orari sia da considerare passaggio fondamentale per un rilancio e una valorizzazione e come tale una delle sfide prioritarie per la nostra federazione”.  

Promotori principali del tentativo di cambiamento e forse non poteva essere altrimenti, sono i giovani, presente nella federazione con un Gruppo ad hoc: “tutti i partecipanti alla riunione, rappresentativi delle principali realtà d’Italia si sono trovati d’accordo sull’importanza di realizzare una proposta comune, concreta e condivisa sul tema degli orari proveniente dai giovani, sostenuti e supportati dalla Federazione Nazionale, per innescare il rinnovamento necessario”, sottolinea la nota stampa Fedagro. All'incontro erano presenti i rappresentanti dei principali Mercati italiani tra cui Bologna, Torino, Roma, Verona, Genova, Udine, Firenze.

“Mai come in questo momento è diffusa la consapevolezza di dover iniziare un percorso di cambiamento, guidato da una volontà collettiva, che si sviluppi sul territorio nazionale adattandosi alle diverse realtà territoriali”.

Il tutto nella  consapevolezza "della complessità dell’argomento, della sfida con cui dovrà confrontarsi la filiera, ma anche della necessità di questa operazione per il futuro stesso delle imprese e della categoria, che oggi si confronta e si dovrà confrontare con un mondo profondamente diverso da quello fin qui vissuto”.

Molteplici, prosegue la nota stampa, i motivi che spingono la Federazione ad abbracciare la scelta. L’orario notturno comporta implicazioni negative non indifferenti che pesano sulle aziende quali l’incremento dei costi per le imprese (valutato intorno al 35%); la difficoltà di trovare nuovi e validi collaboratori; la problematicità di dialogare con la media e la grande distribuzione. Questi fattori, uniti al contesto economico attuale, hanno come conseguenza "il ricambio generazionale molto incerto e una scarsa attrattività per gli imprenditori esterni". Tutto questo determina, tra l’altro, una valorizzazione insufficiente delle imprese.

Il passaggio all’orario diurno è definita “un’esigenza che riguarda la quasi totalità dei Mercati italiani, ma anche una tematica che solleva ancora dibattiti da parte degli operatori: affinché il rinnovamento avvenga, deve cambiare non solo la struttura organizzativa e logistica dei Mercati e dei centri urbani, ma soprattutto la mentalità degli operatori grossisti nell’affrontare una trasformazione complicata quanto fondamentale per le imprese”.

Per questo motivo Fedagromercati, conclude il comunicato, sarà “responsabilmente in prima linea per realizzare tale cambiamento: pensare al futuro degli associati e dei Mercati,  realtà essenziali e necessarie per lo sviluppo della filiera agroalimentare, è un nostro dovere per dare nuovo slancio alla categoria”. Gli esempi cui guardare sono in Italia il Car di Roma e, all’estero, Mercabarna di Barcellona, dove la commercializzazione diurna è realtà da tempo.