Radicchio di Chioggia, campagna primaverile in sordina

Offerta copiosa e abbondanza di prodotto frigoconservato. Boscolo Palo: differenziarsi con l'Igp

Radicchio di Chioggia, campagna primaverile in sordina
Conto alla rovescia per l’arrivo sul mercato del radicchio primaverile di Chioggia Igp. Dopo una campagna invernale particolarmente difficile a causa di un surplus di produzione che ha “soffocato” i prezzi, le premesse non sono delle migliori, complice l’abbondanza di prodotto disponibile nei frigoriferi e l'offerta proveniente da varie aree del Paese, dal Fucino alle Marche. Il clima mite, infatti, ha contribuito a generare una notevole disponibilità di ortaggi a foglia in molte zone d’Italia. In questo contesto, la differenziazione sarebbe fondamentale per uscire la logica della commodity. 

Ma la polverizzazione a monte della filiera e la scarsa aggregazione restano una spina nel fianco del radicchio chioggiotto, come spiega a Italiafruit News il presidente del Consorzio di tutela dell’Igp Giuseppe Boscolo Palo: “Ieri il primo radicchio tondo primaverile è stato conferito al Mercato di Chioggia a 85 centesimi al chilo: non un granché. Ad appesantire la situazione, la rilevante presenza di prodotto frigoconservato, venduto a 10 centesimi al chilo. I produttori certificati inizieranno invece a raccogliere in questi giorni per una campagna che si protrarrà per tre mesi circa; la produzione è abbondante, la materia prima di qualità ma lo scenario generale resta complesso sia per la perdurante crisi dei consumi, sia per l’abbondanza di  radicchio non identificato venduto genericamente come tondo”.

Il problema ricorrente, aggiunge Boscolo Palo, è la “mancanza di una forte strategia unitaria: non riusciamo ancora a fare squadra, a mettere insieme l’aspetto della commercializzazione organizzata con la promozione. L'obiettivo minimo è che i due Mercati di riferimento dell’area Igp, quelli chioggiotto di Brondolo e quello di Rosolina, si caratterizzino per un forte legame con il radicchio a indicazione geografica protetta. Oggi non è così”. 

A Chioggia su 600 mila quintali di radicchio prodotto, solo 1.400 circa sono certificati.
“Sono aumentati i soci ed è cresciuto il prodotto idoneo, mentre è lievemente calato quello certificato", puntualizza Boscolo Palo. "Nei giorni scorsi il Radicchio Rosso di Treviso è stato inserito tra gli otto prodotti ortofrutticoli Dop-Igp privilegiati dalla Commissione europea nell’ambito dei negoziati Ttip: il Chioggia Igp, un passo alla volta, deve emularlo e farsi valere, dialogare con la Gdo in una posizione di maggior forza. Ne va del suo futuro”.

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