Patata di Galatina: fatta la Dop, ora serve il Consorzio

A un convegno nel Leccese rimarcata l'importanza dell'aggregazione. Sul modello Melinda

Patata di Galatina: fatta la Dop, ora serve il Consorzio
A pochi mesi dal riconoscimento da parte dell'Unione Europea della “Patata Novella di Galatina Dop” (nella GU del 23 settembre 2015), il 28 aprile l’omonima Associazione dei produttori ha celebrato il “bollino” europeo con un convegno ad Alliste (Lecce).

Docenti universitari, esperti e produttori hanno discusso le opportunità di sviluppo per il tubero di varietà Siegliende che, con una produzione media di 40mila tonnellate l’anno, sviluppa un giro d’affari pari a 20 milioni di euro. Anche l’europarlamentare Paolo De Castro, pugliese Doc, ha voluto congratularsi tramite videomessaggio per l’importante riconoscimento.

L’esperienza di Melinda ha destato particolare interesse tra il pubblico: Davide Luchesa, responsabile commerciale del Consorzio trentino, è intervenuto con una relazione dal titolo “Melinda, il valore della Cooperazione”, nel quale ha ripercorso le tappe fondamentali della nascita del Consorzio.



“È un caso più unico che raro quello di Melinda – ha detto Luchesa – Al nostro Consorzio oggi aderiscono 16 cooperative di oltre 4.000 famiglie di frutticoltori che coltivano circa 6.700 ettari di meleti nella Val di Non e Val di Sole. Fin dalla sua fondazione nel 1989, Melinda è cresciuta con continuità e costanza ottenendo nel 2003 la Dop (per le varietà Golden Delicious, Red Delicious e Renetta Canada, nda) e diventare oggi una delle principali realtà italiane ed europee del mercato ortofrutticolo”.

“Di pari passo all’azienda è nato, cresciuto e si è rafforzato il marchio Melinda che consente ai consumatori di individuare facilmente le mele, un brand che oggi può vantare il 99% di riconsocibilità fra le famiglie dei consumatori italiani. Un percorso a lungo termine di investimenti oculati e ben ripartiti sulla qualità della produzione, distribuzione, comunicazione, marketing e promozione che ha portato il brand ad essere identificabile come prodotto di alta qualità”.



Esperienza che i produttori leccesi vorrebbero ripetere, anche dotandosi di un Consorzio di tutela per regolamentare produzione e vendita, e mantenere così la filiera corta per una migliore remunerazione del produttore, ma anche per informare meglio il consumatore sulle caratteristiche organolettiche e qualitative della Siegliende salentina. Cosa che, peraltro, al convegno ha spiegato in dettaglio Pietro Santamaria, docente della Facoltà di Agraria di Bari.



L'80% dei tuberi raccolti nell'area riconosciuta Dop - che si concentra sulla dorsale ionica (Acquarica del Capo, Alliste, Casarano, Castrignano del Capo, Galatina, Galatone, Gallipoli, Matino, Melissano, Morciano di Leuca, Nardò, Parabita, Patù, Presicce, Racale, Salve, Sannicola, Taviano, Ugento) - è destinato al mercato nord-europeo, in particolare tedesco. Un risultato importante che conferma la Patata Novella di Galatina “regina” assoluta dell'export ortofrutticolo della Provincia di Lecce, della quale rappresenta circa il 90% di tutte le esportazioni.

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