Embargo russo sino a fine 2017, Sos dal Maap

Cera: urge azione diplomatica, preoccupano i pochi sbocchi e la crescita produttiva dell'Est

Embargo russo sino a fine 2017, Sos dal Maap
"La notizia della probabile estensione dell'embargo russo al dicembre 2017 va in controtendenza rispetto alle voci e agli auspici che davano per probabile uno stop alle sanzioni, ed è davvero un brutto colpo per il settore e per il nostro Mercato agroalimentare, tra i pochi che in passato lavorava con la Russia". Francesco Cera, direttore del Maap di Padova, commenta con amarezza la dura presa di posizione del governo di Mosca, intenzionato a confermare la chiusura delle barriere all'ortofrutta (e non solo) dell'Unione Europea (cliccare qui per leggere). 

"Prima dello stop dell'agosto 2014, l'export del Maap in terra russa valeva 12-13 milioni di euro sui 450 milioni di euro complessivamente fatturati; i nostri operatori non sono stati fermi, hanno immediatamente cercato nuovi sbocchi in altri Paesi dell'Est e nel Medio Oriente, ma fare breccia non è facile", evidenzia Cera. 

"Paghiamo lo scotto di errori di valutazione politici e di una certa leggerezza nel valutare le conseguenze delle sanzioni. Il risultato è che italiani, spagnoli, turchi, tedeschi si stanno pestando i piedi su un mercato comunitario sempre più saturo e limitato mentre aumenta la produzione di ortofrutta nei Paesi dell'Est, ormai competitivi per molte referenze, come ciliegie e cavolfiori. Insomma, è sempre più difficile esportare ed è sempre più difficile fatturare…".

Per il direttore del Maap sarebbe necessario che le diplomazie si mettessero al lavoro per recuperare terreno. A livello comunitario ma anche nazionale, dove Cera auspica "un impegno sinergico, forte e convinto, dei ministeri delle politiche agricole e dello Sviluppo economico: non hanno preso posizione sulle fiere, auspichiamo lo facciano almeno su un tema così strategico".

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