Frutta come pepite d'oro? Impariamo a conoscerne il valore

L'invito di Dona a rinviare gli acquisti per il caro-prezzi richiede qualche riflessione

Frutta come pepite d'oro? Impariamo a conoscerne il valore
Secondo i dati resi noti dall'Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, a maggio, ha registrato un aumento dello 0,3% su base mensile e una diminuzione su base annua dello 0,3% (era -0,5% ad aprile).

"I prezzi - ha dichiarato Massimiliano Dona, segretario dell’Unione nazionale consumatori - ripartono per l'azione della Bce e per il congiunturale aumento dei tabacchi e degli alimentari non lavorati, non certo per un corrispondente aumento della domanda. In particolare, sulla frutta fresca i prezzi sono diventati intollerabili. Ciliegie, albicocche e meloni sono come pepite d'oro”.
 
“Si tratta di speculazioni belle e buone - ha aggiunto Dona - Invitiamo, pertanto, i consumatori ad attendere e rinviare gli acquisti, in attesa che i prezzi scendano a livelli ragionevoli".
 
Tombola. Ma forse, al numero uno dell'Unione consumatori bisognerebbe ricordare quanto costa all’agricoltore produrre frutta. Soprattutto produrla buona e sana. Anche quando le condizioni climatiche sono sfavorevoli, come quest’anno.

In ogni caso, se a qualcuno il prezzo non sembra giusto, può sempre acquistare altro. Il mercato è grande. Tuttavia, per favore, usciamo dalla logica che la frutta (e la verdura) debba costare poco. Se è vero che siamo tutti diventati grandi esperti di prezzi dei prodotti, forse è ora che iniziamo a conoscerne anche il valore.

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