Frutta poco brillante nei Mercati malgrado il caldo

Trend e prezzi a Verona, Brescia, Roma. Bene i limoni, uva stabile, arrivano le pere

Frutta poco brillante nei Mercati malgrado il caldo
Le giornate calde hanno solo in parte agevolato le vendite di frutta estiva nei Mercati italiani: il bilancio della scorsa settimana non registra particolari exploit né in termini di volumi che di prezzi. In linea di massima bene le albicocche, che iniziano a scarseggiare, in lieve rialzo le susine, mentre pesche e nettarine tengono le posizioni. 

“Le vendite sono leggermente aumentate ma è sensibilmente incrementata anche la disponibilità di materia prima, quindi i prezzi non crescono, tutt’altro”, l’analisi del grossista del Centro agroalimentare di Verona Marco Marrapese.
"Vanno bene le ciliegie trentine, zucchine e tegoline sono aumentate in modo fisiologico per minore quantità disponibile, mentre per pesche e nettarine notiamo un trend nel complesso favorevole sia in termini di volumi che di prezzi. Meloni e angurie soffrono invece l’aumentata disponibilità per cui a fronte di  un aumento di consumi i prezzi sono calati”.

“I consumi non ingranano e la situazione nei Mercati continua a non essere buona”, il parere di Oliviero Gregorelli, che opera al Mercato di Brescia. “Si vendono senza problemi  e a prezzi sostenuti le albicocche, le pesche  tengono le posizioni e i listini di alcune referenze come i limoni sono elevati ma in generale le vendite non sono brillanti, il consumatore spende poco. Non a caso, si registri un’intensa attività nei discount”.

A Roma l’attività del Car è stata nel complesso discreta ma nel settore della frutta si registrano prezzi in calo, ad eccezione del rialzo per i fichi fioroni, mentre in quello degli ortaggi si sono registrate flessioni per cipolle e fagiolini. In aumento invece, i prezzi di pomodori cuore di bue, cetrioli e peperoncini.

Stabili le arance, mentre i limoni, seguendo il trend ormai consolidato, sono aumentati ancora a causa dei quantitativi limitati della produzione australe: la varietà Eureka ha mostrato rialzi di 20 centesimi per il prodotto argentino (2,00-2,30 euro il chilo) e di 50 centesimi per quello sudafricano (2,30-2,50). Tendenza all’aumento anche per i pompelmi. 

Ribassi di 10 centesimi, sempre al Car, per tutte le provenienze e calibri di nettarine (0,90-1,20 euro il chilo per il prodotto nazionale di calibro AA) e pesche a pasta gialla (fino a un euro per il medesimo calibro), molto presenti in mercato. Stabili albicocche e susine. Per le fragole del Trentino (5,00-5,50 euro), dopo i rialzi della scorsa settimana, si è osservata una flessione di 50 centesimi. Si mantengono stabili le ciliegie Durone del Trentino. Nuovi arrivi per le pere, tra cui Coscia. Stabili i prezzi dell’uva da tavola (1,40-2,20 €/kg per la Bianca Vittoria).

Per gli ortaggi cali fino a 20 centesimi per le cipolle rosse di Tropea presenti in grandi quantità. In flessione anche i prezzi dei fagiolini. In rialzo cetrioli e peperoncini lunghi verdi. I pomodori mantengono un livello elevato; tendenza, questa, che viene confermata anche al Mof di Fondi. Stabili i prezzi di melanzane, peperoni e zucchine, la cui disponibilità in mercato è elevata e la domanda poco attiva.


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