Pomodoro: al via la trasformazione nel Centro-Sud

Pomodoro: al via la trasformazione nel Centro-Sud
Anicav, l’associazione nazionale dell’industria conserviera, insieme delle Organizzazioni sindacali campane di categoria Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, dichiarano ufficialmente aperta nel bacino del Centro-Sud la campagna di trasformazione del pomodoro da industria alla presenza delle istituzioni regionali con una visita a due stabilimenti produttivi, La Doria spa, nello storico stabilimento di Angri, e La Torrente srl, nello stabilimento di Sant’ Antonio Abate. I due stabilimenti, uno in provincia di Salerno e uno in provincia di Napoli, sono stati simbolicamente scelti in rappresentanza di tutte le imprese presenti sul territorio campano.

“Abbiamo condiviso e apprezzato da subito la proposta del Sindacato – ha dichiarato il presidente dell’Anicav, Antonio Ferraioli – L'iniziativa di oggi rappresenta un utile riconoscimento al settore: credo sia la prima volta che la Regione Campania, seppure con un gesto simbolico come questo, dimostra la giusta vicinanza al settore conserviero, riconoscendo il valore di un comparto tra i più importanti dell’economia nazionale e regionale. Auspico che l’attenzione dimostrata oggi possa essere la base da cui partire per attuare un processo di collaborazione con le istituzioni che sfoci in politiche industriali a sostegno delle aziende che si trovano ad operare, con non poche difficoltà, in un contesto non sempre semplice”.

“Avviamo - ha aggiunto il direttore generale di Anicav, Giovanni De Angelis - una campagna di trasformazione nel bacino Campano e, più in generale, nell'intero bacino del Centro Sud, che fa registrare una disponibilità di pomodoro abbastanza in linea con quanto chiesto dall'industria in sede di accordo con la parte agricola, tenendo conto della riduzione degli ettari messi a coltura e delle difficoltà climatiche e fitosanitarie. Il dialogo continuo tra tutti gli attori della filiera, anche attraverso il rispetto degli obblighi contrattuali, può sicuramente contribuire a dare il necessario impulso al comparto".

La Campania costituisce il maggiore bacino di produzione di pomodoro trasformato, sia per numero di aziende di trasformazione (su 120 aziende operanti in Italia, 70 sono aziende campane concentrate prevalentemente nelle province di Napoli e Salerno, dove sono presenti i principali gruppi del comparto agroindustriale, non solo a livello nazionale, ma anche comunitario), sia per fatturato (circa 1,5 miliardi di euro su un fatturato nazionale di 3,1 miliardi) ed è da sempre leader nei derivati del pomodoro, primo fra tutti il pomodoro pelato, che rappresenta una produzione di pregio delle aziende.

Importante è l’impatto sull’occupazione regionale. Il comparto impiega, infatti, circa 3.000 lavoratori fissi ed è caratterizzato da un'elevata capacità di mobilitare, in un arco temporale molto limitato, forza lavoro stagionale: sono, infatti, circa 12.000 ogni anno, nel periodo di campagna (che dura in media non più di 60 giorni), gli stagionali avviati al lavoro nelle aziende di trasformazione del pomodoro, cui va aggiunta la manodopera, difficilmente quantificabile, impegnata nell’indotto (officine meccaniche, imballaggi, distribuzione e logistica, case sementiere, vivai). Un indotto che genera ricchezza e occupazione per il territorio, arrivando a raddoppiare il volume di affari del settore principale.

Circa il 60% delle produzioni è destinato al mercato estero, sia verso l’Europa (Germania, Francia, Regno Unito) che verso gli altri Paesi (Stati Uniti, Giappone, Australia), con un valore dell’export pari a 1,6 miliardi di euro, di cui 1 miliardo generato dalle sole aziende campane. Le esportazioni raggiungono il 70% nel Distretto delle Conserve di Nocera (tra le province di Salerno e Napoli).

L’industria conserviera, espressione della old economy, continua a rappresentare un settore strategico trainante dell’economia nazionale e in particolare di quella della Campania, regione tradizionalmente legata al comparto della trasformazione dei prodotti vegetali e, in particolare del pomodoro.

Il pomodoro pelato intero, produzione di pregio caratteristica delle aziende campane, in tutto il mondo continua ad essere riconosciuto come prodotto di qualità e sinonimo del made in Italy, identificato nel brand “San Marzano”. Si rende, pertanto, necessaria una tutela del pomodoro pelato intero che valorizzi il prodotto, esaltandone le qualità e le sue proprietà organolettiche.

Per questo motivo, da qualche anno l’Anicav sta lavorando alla creazione di una Igp Pomodoro Pelato che possa spingere verso una crescita dei consumi e una ripresa del mercato che di anno in anno sta perdendo quote sia in Italia che all’estero, dove forte è il problema dell’italian sounding.

Ufficio stampa ANICAV