Puglia, ancora atti vandalici sui vigneti. E' allarme tra i produttori

Ignoti in azione nel Tarantino. Danni anche alla proprietà di Bruno Vespa

Puglia, ancora atti vandalici sui vigneti. E' allarme tra i produttori
Tagliano i tiranti di un vigneto di uva da tavola e l'impianto cade al suolo. Danni ingenti a un'azienda agricola pugliese colpita dal gesto di ignoti. Il vigneto si trova a Castellaneta (Taranto) e a denunciare il caso è la Cia provinciale.

"Sono stati tagliati i tiranti, per una superficie di sette ettari, che sostengono la struttura del vigneto, con l'obiettivo di far cadere al suolo il prezioso carico di uva", spiega l'organizzazione degli agricoltori. "Fortunatamente la struttura, realizzata con pali in cemento, ha retto ed ha ceduto parzialmente. Diverse centinaia di piante di uva cultivar Italia, venuta meno la struttura di sostegno, sono cadute al suolo con la conseguenza che si sono rovinate sia le piante che il prodotto".
 
La Cia Agricoltori Italiani di Taranto esprime solidarietà all'azienda. Ieri il presidente provinciale Francesco Passeri e il vicepresidente vicario Raffaele Ignazzi si sono recati presso l'azienda danneggiata per testimoniare la propria vicinanza. Non è la prima volta in questa stagione che i vigneti vengono danneggiati e la stessa associazione ha evidenziato come "i fenomeni criminosi nei confronti delle aziende agricole siano diversi, frequenti e diffusi su tutto il territorio provinciale. Si passa dai furti dei mezzi agricoli a quelli delle attrezzature, senza dimenticare quello dei prodotti agricoli che vengono raccolti e rivenduti agli angoli delle strade senza alcuna autorizzazione. Il settore agricolo ha necessità di maggiori attenzioni da parte delle forze dell'ordine, occorre ulteriore vigilanza. Le imprese agricole che coraggiosamente denunciano atti di vandalismo o furti di vario tipo devono essere tutelate e non possono restare abbandonate a se stesse".



La Cia si appella al Governo affinché doti le forze dell'ordine di personale e mezzi per un capillare controllo del territorio. "Sarebbe opportuno dotare le zone di campagna di sistemi di videosorveglianza nei punti nevralgici - suggerisce l'associazione - così come avviene in città. Inoltre, quale deterrente, occorrerebbe la certezza della pena: i soggetti sorpresi a delinquere spesso e volentieri se la cavano con poco, pur avendo prodotto un danno irreparabile di diverse decine di migliaia di euro. Di contro, il danno arrecato mette in ginocchio le imprese agricole che già vivono quotidianamente una situazione precaria". La Cia propone la creazione di un apposito fondo statale da destinare alle imprese agricole che subiscono simili danni, prevedendo inoltre il blocco di eventuali scadenze bancarie o fiscali.

A finire nel mirino dei vandali anche un volto noto del piccolo schermo, il giornalista Bruno Vespa. Nella sua tenuta a Lizzano, sempre nel Tarantino, sono stati tagliati 70 ceppi di vigneto Primitivo. A quanto pare, i ceppi non sarebbero stati tagliati alla base, come solitamente avviene in casi del genere quando si vuole lanciare un segnale intimidatorio, ma, come si dice in gergo agricolo, "capitozzati", ovvero recisi nella parte alta. Questo consentirebbe di recuperare i grappoli di uva già giunti a maturazione in questi giorni e pronti per la vendemmia.



In ogni caso, al di là del punto in cui è stato praticato il taglio sulla pianta, sembra evidente - secondo quanto emerge dai primi accertamenti - che possa trattarsi di un avvertimento, forse da parte di concorrenti agricoli. La vendemmia 2016 è la prima per Vespa, dopo che ha acquistato i vigneti e una masseria per la quale ha presentato un progetto di ristrutturazione al Comune di Manduria ora in fase di valutazione. "Si tratta evidentemente di opera di piccoli mafiosi locali - ha dichiarato Vespa all'Ansa - Ma stiano pur sicuri che non mi lascio intimidire".

Viva condanna per il "vile atto ai danni del giornalista Vespa che stiamo seguendo nella sua attività di vitivinicoltore e promotore del territorio pugliese" viene espressa anche dal presidente di Coldiretti Puglia Gianni Cantele, anch'egli vitivinicoltore.

Confagricoltura Taranto, invece, chiede al Prefetto di "riunire con urgenza il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica". La richiesta è avanzata dal presidente Luca Lazzàro dopo il danneggiamento subito dalle vigne di Primitivo di Vespa e, a strettissimo giro, un caso analogo verificatosi a Castellaneta. "La situazione sta degenerando – dice Lazzàro – e per questo chiediamo un intervento forte e rapido. Un filo rosso tiene assieme la capitozzatura dei ceppi dei vigneti di Vespa con il taglio dei tiranti a Castellaneta e, tornando indietro agli eventi delittuosi del giugno scorso, con i danni inferti al settore dell’uva da tavola di Grottaglie, dove abbiamo contato almeno 38 casi in meno di due mesi. Non so se dietro ci sia una regìa, ma di sicuro questi colpi di coda dimostrano l’esistenza di una “mala” decisa ad allungare le mani sulla nostra agricoltura in un momento delicatissimo, perché da una parte è cominciata la vendemmia del Primitivo di Manduria e dall’altra siamo nel pieno della campagna dell’uva da tavola". 

"Vino e uva da tavola – evidenzia il presidente di Confagricoltura – rappresentano uno snodo cruciale per la Terra ionica. Solo l‘uva, infatti, coinvolge 3mila imprese agricole, il 27 per cento del totale e oltre 5.300 addetti, con una produzione di circa 240mila tonnellate (dato Ismea 2014, 40% sul totale regionale) che pone Taranto in una posizione di leadership in Puglia e a livello nazionale".

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