Brainmarketing in ortofrutta, la ricerca buca lo schermo

Servizio del Tg1 per l'indagine di Agroter. Domani Marketing Revolution

Brainmarketing in ortofrutta, la ricerca buca lo schermo
Domani è il grande giorno di “Marketing Revolution – La sfida digitale”, l'evento di presentazione dello Speciale Frutta&Verdura 2016 (appuntamento a Milano alle 10,30 all'NH Congress Center di Assago) a cui si sono iscritti più di 650 operatori della filiera. Il rapporto di quest'anno si spinge alle frontiere più estreme del marketing – per l'ortofrutta e non solo – e fiore all'occhiello della corposa ricerca svolta dal Monitor Ortofrutta di Agroter è il primo esperimento di brainmarketing in Italia dedicato all'ortofrutta. Una ricerca innovativa e rivoluzionaria per il settore – svolta in collaborazione con BrainSigns, spinoff dell'Università La Sapienza di Roma – che ha sfruttato le tecnologie più avanzate, come l’elettroencefalografia istantanea e l’eyetracking (il controllo e la verifica dello sguardo), in grado di intercettare elementi quali emozioni, impatto visivo, impegno cognitivo e direzione dello sguardo.

La ricerca ha catturato l'attenzione dei media nazionali. Ieri è andato in onda un servizio sul Tg1 dedicato al brainmarketing in ortofrutta, con un'intervista a Roberto Della Casa, managing director di Agroter e Italiafruit News. Ai microfoni Rai Della Casa ha illustrato i primi risultati dell'esperimento, da cui emerge l’importanza di un collegamento tra prodotto e agricoltore: l’interesse del consumatore cresce in maniera proporzionale alla proposta di un frutto associata a immagini legate al produttore o alla sua presenza fisica nel punto vendita.



Agroter e BrainSigns hanno cercato le chiavi che potessero elevare il livello emozionale percepito dal consumatore nel momento dell’acquisto nel reparto ortofrutta. Durante il test nel punto vendita è stata inserita la figura del coltivatore sia a livello di presenza fisica – un agricoltore in carne e ossa che all’ingresso del punto vendita incontrava i consumatori per presentare i propri prodotti – sia a livello d’immagine all’interno del supermercato (packaging e materiale promozionale). E il prodotto presentato dall’agricoltore ha riscontrato tassi di interazione neuronale (che si riflettono direttamente sulle vendite) quattro volte più alti che per gli altri prodotti. A livello scientifico, tali indicatori sono strettamente associati al risultato commerciale del prodotto. Durante questo test si sono rilevati anche tassi di vendita tripli sui prodotti associati all’agricoltore tramite promozioni o packaging, rispetto a referenze anonime ma di uguale caratteristiche.

“Le tecniche di neuromarketing possono essere molto utili per assecondare i desideri dei consumatori, rendere le esperienze di acquisto più piacevoli e presentare prodotti o packaging più a misura di consumatore”, spiega Roberto Della Casa. “E con l’avanzare delle tecnologie, queste tecniche presentano budget affrontabili non solo dalle multinazionali, come è stato in passato, ma anche dalle grandi o medie aziende della distribuzione o della produzione ortofrutticola nazionale”.



Anche il quotidiano economico ItaliaOggi, nello speciale dedicato all'agricoltura di ieri, ha dato ampio spazio alla ricerca di Agroter. Una notizia che nei giorni scorsi è stata ripresa anche da Il Messaggero, il Quotidiano Nazionale, L'Unità e tanti altri siti di informazione. Con questa ricerca, innovativa nei contenuti e negli obiettivi, l'ortofrutta ha finalmente superato i suoi confini più tradizionali. 

E per scoprire anche tutti gli altri approfondimenti contenuti nel rapporto - la prima ricerca online in diretta su frutta e verdura, un’analisi sull’e-commerce in ortofrutta, come sono cambiati i consumi tra i millennials e i babyboomers – appuntamento domani a Milano per lo Speciale Frutta&Verdura. Le sorprese non sono certo finite qui.


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