«Bio, serve più aggregazione»

L'appello di Mercuri (Alleanza delle Cooperative) e Migliorini (La Primavera) ieri a Zevio

«Bio, serve più aggregazione»
Stato dell'arte e prospettive di un settore in costante ascesa sono stati analizzati nel convegno “Agricoltura biologica: un’opportunità per il nostro territorio” che si è svolto ieri sera a Zevio (Verona) per volontà dell’amministrazione comunale locale in collaborazione con la Cooperativa Agricola La Primavera di Campagnola di Zevio.

I lavori sono stati aperti da Gabriele Bottacini, assessore comunale all’Edilizia Privata e Agricoltura e sono proseguiti con gli interventi di Giorgio Mercuri, presidente Alleanza Cooperative Agroalimentari (“Il ruolo della cooperazione nello sviluppo del biologico”), Albino Migliorini, presidente della Cooperativa Agricola La Primavera (“Il biologico al servizio del territorio”) e Tom Fusato, direttore commerciale Brio (“Il mercato dell’ortofrutta biologica”). 

"Dobbiamo agire su più fronti - ha sottolineato Mercuri - da un lato facendo capire sempre di più al consumatore che il bio ingloba in sé un insieme di fattori che esprimono sostenibilità e, dall'altro, agendo sul fronte politico, affinché la regolamentazione europea attualmente in discussione esprima norme certe e chiare; come Italia manterremo una posizione rigida perché si semplifichino gli adempimenti tutelando però nel contempo le aziende serie e strutturate, garantendo il rispetto delle regole. Dobbiamo essere protagonisti attraverso il nostro sistema organizzato". 


Un momento del convegno. In alto il tavolo dei relatori

"Nel 2016 abbiamo registrato in Italia una crescita imponente della domanda soprattutto nell'ortofrutta bio - ha proseguito Mercuri - lo spazio c'è, ma la concorrenza è forte e bisogna strutturarsi per raggiungere la distribuzione italiana ed estera. Serve un modello d'impresa, forte, soprattutto nel settore ortofrutticolo, che qui in Veneto è ancora molto disgregato. Il modello cooperativo, e Agricola La Primavera lo testimonia, è il modello ideale: bisogna perseguire il reddito, la competizione tra poveri nuoce, occorre unirsi per arrivare al mercato in maniera vincente".

Nella sua relazione Albino Migliorini, presidente de La Primavera, che attraverso la società Brio commercializza i prodotti dei soci sul mercato nazionale e internazionale, ha ripercorso le tappe della cooperativa veronese e sottolineato come "la nostra sia una piccola realtà in crescita: nel 2016 abbiamo conferito circa 58mila quintali di produzioni ortofrutticole bio coltivate anche al Sud su una superficie di 300 ettari". A fare la parte del leone le mele, con 20mila quintali, seguite da kiwi (9mila), clementine (6mila), lattughe (5mila), pere (4mila), pomodori (3mila) e zucchine (mille). 

"Quello del bio è un mercato in ascesa, dalle buone prospettive - ha proseguito Migliorini - perché la domanda del consumatore è in crescita esponenziale; l’agricoltore sarà sempre più un custode del territorio e sarà remunerato per questo. Perché passare al bio? I risultati conseguiti nei 25 anni della nostra storia sono lì a dimostrare che un buon imprenditore può trarne reddito a patto di lavorare seriamente e di aggregarsi".

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