L'asparago di Altedo segna la via per Dop e Igp

Un convegno per illustrare opportunità e sviluppi dei marchi europei di origine

L'asparago di Altedo segna la via per Dop e Igp
Il positivo andamento commerciale degli ultimi anni ha indotto in Italia un aumento delle superfici dedicate all’asparago, che ora sfiorano i novemila ettari. Uno sviluppo, confermato anche per il 2017 e favorito dall’incremento delle superfici destinate agli asparagi verdi in Puglia (oltre 3.500 ettari), ai verdi e ai bianchi in Veneto (1.600 ettari), ma anche in Emilia Romagna (circa 700 ha), Lazio (500 ha) e Liguria dove, seppure su modeste superfici, si coltivano i famosi asparagi violetti.
Anche la bilancia commerciale dell’ortaggio è positiva: con circa 6.000 tonnellate esportate e 20 milioni di euro di fatturato, gli asparagi italiani può infatti soddisfare la domanda dei consumatori tedeschi (la Germania è il primo Paese produttore in Europa con oltre 18mila ettari), ma anche austriaci, svizzeri e di altri Paesi del Nord Europa compresi quelli scandinavi.

Insomma, ci sono le condizioni per incrementare le superfici, anche coltivate con metodo biologico, dato il crescente interesse dei consumatori per gli alimenti ottenuti senza l’utilizzo di chimica di sintesi.
Oltre al prodotto biologico, però, l’asparago italiano potrebbe beneficiare della presenza di asparagi di qualità, riconoscibili grazie alle denominazioni europee Dop e Igp, in grado di garantire al consumatore la provenienza del prodotto e il controllo del processo produttivo e del confezionamento. Ma ottenere il riconoscimento non è semplice, soprattutto per i numerosi aspetti normativi e gestionali cui vanno incontro produttori, confezionatori e Consorzi (compresi quelli di tutela che devono poi effettuare la gestione amministrativa). Lungaggini e complicazioni burocratiche spesso inducono i produttori a rinunciare al riconoscimento comunitario.

Per questo motivo il Consorzio dell’Asparago Verde di Altedo Igp ha organizzato un convegno dal titolo “Dop e Igp strumenti per la sicurezza alimentare e la valorizzazione delle produzioni territoriali” che si terrà il 26 maggio in occasione della 48esima Sagra dell’asparago proprio per favorire il percorso di conoscenza di tutti coloro che sono interessati, che hanno ottenuto o intendono ottenere il riconoscimento. 



“Parleremo - spiega Luciano Trentini, moderatore del convegno - delle opportunità offerte da questo regolamento, delle problematiche, delle possibili soluzioni e degli sviluppi futuri. L’invito è esteso a tutti i Consorzi Dop e Igp e a tutti coloro che hanno interesse per l’argomento.

“Secondo recenti stime – osserva Trentini - per soddisfare la domanda mondiale serviranno altri 60.000 ettari ma l’asparago italiano potrebbe soffrire della concorrenza spagnola, tedesca e francese, senza sottovalutare l’incremento delle produzioni provenienti dall’Est europeo in costante ascesa”.

Per partecipare al convegno è richiesta l’iscrizione secondo le modalità previste (vedi immagine sopra). 

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