Finocchi, patate e frutta esotica sotto la lente

Ecco cosa è emerso a Think Fresh e dal Monitor Ortofrutta di Agroter

Finocchi, patate e frutta esotica sotto la lente
Al quarto posto tra le verdure più consumate dagli italiani (subito dopo pomodori, carote e zucchine) si trova il finocchio.
Malgrado ciò - e le numerose possibilità di utilizzo - l’ortaggio finora non è stato oggetto di segmentazione. Invece, in insalata e da pinzimonio, gratinato o al forno, in padella, al vapore, come vellutata o centrifugato, avrebbe le potenzialità per far crescere le proprie vendite. Che, nei passaggi tra primavera ed estate e tra autunno e inverno, subiscono tradizionalmente un rallentamento, dovuto perlopiù a una perdita in qualità del prodotto che è meno tenero e meno turgido, quindi meno adatto all’utilizzo a crudo.

Per questo, il 21 giugno a Firenze abbiamo chiesto agli operatori della filiera su quale caratteristica si dovrebbe concentrare la ricerca per produrre finocchi più adatti al consumatore. Ebbene il 41% tramite televoto ha risposto “decisamente croccante”, il 21% “molto profumato” e il 20% “particolarmente tenero”. In particolare, se i distributori hanno optato più per la tenerezza (31%), la produzione ha pensato più alla croccantezza (46%).
La stessa domanda posta dal Monitor Ortofrutta di Agroter ai mille responsabili acquisto ha dato esito differente: il 92% degli intervistati lo immagina sodo e compatto, mentre il 91% decisamente croccante. A seguire l’essere privo di macchie o altri segni nell’epidermide esterna (75%), molto profumato (73%) e, appunto, particolarmente tenero (70%).



Per fare chiarezza all’interno di categorie che potremmo considerare “mature”, come per esempio le patate, la segmentazione si rivela un’ottima carta da giocare. E la varietà di ricette a base di questi tuberi è così ampia da farci comunicare nella confezione l’utilizzo consigliato.
Ma, se da un lato è un’ottima idea dare consigli d’uso al consumatore, dall’altro lato ancora meglio sarebbe potergli dare confezioni della giusta grammatura a seconda del differente utilizzo.
Così, abbiamo chiesto ai rappresentanti della filiera quale sarebbe, secondo loro, la quantità ideale che i consumatori acquisterebbero, se fosse disponibile, per preparare le prime quattro ricette indicate come preferite. Per il 43% la confezione ideale è quella da un chilo, mentre il 24% ha optato per quella da 500 grammi e il 15% per quella da un chilo e mezzo. Da notare come distribuzione e produzione abbiano dato priorità alla grammatura da un chilo (il 47 e 44% rispettivamente), mentre il 38% dei rappresentanti di tecnologie e servizi abbiano indicato per prima la confezione da 500 grammi.



Secondo le risposte raccolte dal Monitor Ortofrutta, per quasi i due terzi delle ricette citate il consumatore preferirebbe pack con un peso compreso tra 500 grammi e un chilo. Non tutte le ricette, però, rispettano queste “dosi perfette”. Più del 60% degli intervistati, infatti, indica come ideali le confezioni da 250 o 500 grammi per frittate, omelette, zuppe e vellutate di patate, torte salate e quiche.



Il Monitor di Agroter ha anche chiesto ai responsabili acquisto quali categorie - all’interno del reparto - meritano più ampiezza dell’offerta.
I consumatori hanno indicato come prima scelta il biologico (verdura e frutta), i frutti di bosco e le erbe aromatiche fresche. Al quinto posto la frutta esotica: il 30% degli intervistati ritiene che il punto vendita della Gdo, nel quale si reca abitualmente a fare la spesa, debba aumentare la varietà dei prodotti offerti.



A Firenze, abbiamo chiesto quale fosse il quinto prodotto citato dai consumatori e il 38% ha indicato proprio la frutta esotica (in particolare, il 58% dei buyer e il 36% dei produttori), il 35% la frutta secca (il 36% dei produttori e il 18% dei buyer) e il 20% i semi.
Ma sulla frutta esotica il consumatore è ancora parecchio confuso e i risultati del Monitor Ortofrutta confermano come, per aumentare la penetrazione di acquisto, la comunicazione a punto vendita risulti fondamentale. Forse è questa la categoria, insieme al biologico, che beneficerebbe di più di una specifica area di vendita che ottimizzi il trasferimento di informazioni.

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