Melinda-La Trentina, accordo strategico

Ieri la firma: filiale commerciale, più coordinamento e prodotti

Melinda-La Trentina, accordo strategico
Melinda e La Trentina ufficialmente insieme: è stata apposta ieri mattina la firma sul documento che apre nuovi scenari per le due principali organizzazioni di produttori trentine e la frutticoltura della regione. Un accordo per certi versi storico - i cui dettagli sono stati anticipati nella newsletter speciale inviata ieri da Italiafruit News - che impegna le parti costituire una comune organizzazione per la commercializzazione dei prodotti, pur rispettando e anzi valorizzando i rispettivi marchi. Il tutto attraverso una nuova filiale commerciale che vedrà la luce a inizio 2018; sino ad allora, Melinda commercializzerà tutta la produzione a marchio La Trentina che comprende anche kiwi, susine e varietà di mele "inedite" per la Val di Non come ad esempio Granny. Il patto viene suggellato all'inizio di una stagione particolarmente complessa proprio per le mele, soprattutto in Trentino, dove il raccolto atteso (dati Prognosfruit) è del 60% inferiore a quello della scorsa stagione.

Sull’onda dell'esito positivo del precedente “test” riguardante le ciliegie, i presidenti di Melinda Michele Odorizzi e de La Trentina Rodolfo Brochetti hanno firmato l’intesa alla presenza del presidente di Federcoop Mauro Fezzi, dell’assessore provinciale Michele Dallapiccola, del presidente di Apot Ennio Magnani, di amministratori e dirigenti oltre che dell’avv. Fabrizio Marchionni che ha curato la complessa architettura contrattuale.

Una collaborazione significativa per il futuro del comparto melicolo trentino da cui - questo l'auspicio dei protagonisti - deriveranno molteplici vantaggi per entrambe le compagini sociali, dal miglioramento della gestione delle vendite e del servizio al mercato all’ottimizzazione delle risorse interne, oltre ad essere l’occasione di una ridefinizione dell’assetto varietale che consentirà di selezionare la migliore qualità dei frutti di queste due realtà del territorio, oggi accomunate in un progetto dagli interessi e obiettivi condivisi volti ad una sempre maggiore sostenibilità delle produzioni. 


Un momento della presentazione dell'accordo. Sopra il titolo il momento della firma di Odorizzi e Brochetti

I commenti

Il presidente della Cooperazione Trentina Mauro Fezzi ha parlato di “momento storico per la frutticoltura provinciale".E ha aggiunto:  "Il movimento cooperativo rappresenta uno strumento in mano ai produttori, che deve essere utilizzato dalle persone. La cooperazione nasce con l’esigenza di integrare i piccoli, per fare in modo che diventino più grandi. È il mercato che richiede soggetti sempre più grandi. Un domani potrebbero aprirsi le porte anche ad altri operatori trentini”.

Per Michele Odorizzi, presidente di Melinda, “già da diversi anni si ravvisava l'esigenza di trovare sinergie. Abbiamo trovato il momento, che non è legato all'annata particolare. Ci rendiamo conto - ha proseguito - che a livello mondiale si sono piantate parecchie piante di melo. La concorrenza è alle porte, le nubi all'orizzonte sono tante. Con questo primo passo dobbiamo coordinarci e dare risposte al territorioLa collaborazione non riguarderà solo aspetti commerciali ma anche l’organizzazione della produzione.  E sarà solo un primo passo per affrontare decisi il mercato. La strada è segnata, e in futuro c’è spazio anche per altri produttori e altre realtà con le giuste sinergie”. 

Il presidente de La Trentina Rodolfo Brochetti è entrato nel dettaglio dell’accordo, che si divide in una parte transitoria (valida per il 2017), e una definitiva che riguarda il futuro. 
“L’obiettivo finale - ha detto - è quello di costituire una entità che gestisca per entrambe le Op tutta la fase commerciale. In capo ai produttori rimane la parte industrialePer la parte commerciale, si aprono grandi opportunità per valorizzare le produzioni vocate dei territori. Non dimentichiamo che produciamo anche le susine di Dro, i kiwi. L’accordo permette di presentarci sul mercato dove i nostri clienti si stanno attivando in maniera importante".  


Da destra a sinistra Odorizzi, Fezzi, Brochetti

"Altra colonna - ha aggiunto Brochetti - è l'assortimento varietale. In collaborazione con Apot si sta ragionando per proporre un diverso assortimento, con una diminuzione delle golden nelle zone meno vocate sostituendole con nuove varietà. Auspichiamo che questa aggregazione faccia da catalizzatore ad un processo di riorganizzazione a livello provinciale”. 

“Il tavolo di Apot ha sempre lavorato per far parlare i soggetti", ha detto Ennio Magnani. "Sotto l'aspetto istituzionale già collaboravano, mancava quello commerciale. L'aggregazione è il futuro della frutticoltura trentina, non ci sono alternative se vogliamo stare sul mercato e dare soddisfazione ai produttori”. 

Per l’assessore Michele Dallapiccola questo accordo consente di superare la debolezza finora rappresentata dalla frammentazione dei consorzi. “Un primo passo positivo, che va portato avanti con stile e approccio come delineato oggi. C'è molto da fare”. 

I numeri

Melinda è costituito da oltre quattromila famiglie di frutticoltori riunite in 16 cooperative che coltivano globalmente circa 6.700 ettari di meleti nella Val di Non e Val di Sole in Trentino. La produzione media annua di mele Melinda è di oltre 400mila tonnellate - circa il 20% della produzione italiana - 1.300 i dipendenti. Il fatturato si aggira attorno ai 250 milioni di euro.
Sono invece circa 1.200 i soci di Op La Trentina distribuiti in cinque cooperative e altrettanti Comuni con una produzione di 57mila tonnellate di mele per 1.200 ettari coltivati; 250 gli addetti, mentre il fatturato è di circa 31 milioni di euro.