«Melagrana, non è tutto oro ciò che luccica»

Linoci: «Ecco tutti i problemi di questa complicata stagione»

«Melagrana, non è tutto oro ciò che luccica»
E' tra i frutti del momento. Sulla melagrana si concentrano molti investimenti in campo ortofrutticolo, ma non è tutto oro quello che luccica. Così la pensa Giacomo Linoci, titolare di Melograno Made in Italy di Grottaglie (Taranto), azienda che produce melagrane e che fornisce impianti chiavi in mano ai produttori interessati a questa filiera.

“Stiamo affrontando una campagna non facile – spiega il giovane imprenditore a Italiafruit News – perché il grande caldo di questa estate ha lasciato il segno, per esempio c'è una percentuale maggiore di frutti che subiscono il cracking. Un fenomeno che ha dato veramente grossi problemi e perdite incisive. Non tutta la produzione, quindi, è commercializzabile e il conferimento all'industria quest'anno è decisamente meno remunerativo”.



L'interesse sulla melagrana ha dato impulso a nuove coltivazioni in Italia. “La maggior presenza di prodotto nazionale sul mercato ha provocato un abbassamento generale dei prezzi, anche se questo frutto continua a essere interessante da un punto vista reddituale – aggiunge Linoci – C'è poi un tema su cui vorrei accendere i riflettori: non ci sono principi attivi registrati per l'uso in coltivazione del melograno e per questo non abbiamo sufficienti mezzi di lotta contro le patologie. C'è bisogno di costituire un tavolo di lavoro perché si mettano a disposizione dei produttori armi di lotta efficaci per la difesa fitosanitaria del melograno. Nel breve termine ci sarebbe la necessità di utilizzare in deroga alcuni principi attivi fondamentali per la difesa dai danni da botrite, alternaria e afide"

"E sui residui dei prodotti fitosanitari - conclude Linoci - è necessario che i controlli vengano eseguiti sul prodotto nazionale  ma con altrettanta attenzione sulle melagrane che provengono dall'estero”.

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