Terre agricole, largo ai giovani

Da ieri in vendita ottomila ettari della Banca nazionale pronti per essere coltivati

Terre agricole, largo ai giovani
Ieri il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, insieme a Enrico Corali e Raffaele Borriello, rispettivamente presidente e direttore generale di Ismea, ha aperto a Roma la procedura di messa in vendita di ottomila ettari (218 terreni) della Banca nazionale delle terre agricole. Si tratta del primo lotto, che fa parte di un’operazione complessiva che riguarda più di 20mila ettari.

Gestita da Ismea, negli ultimi mesi la Banca nazionale delle terre agricole, tutta online, ha registrato un verio e proprio boom di interesse: 137mila visualizzazioni e 16mila utenti registrati sono la concreta manifestazione dell’attenzione per questa nuova possibilità, nata per consentire a chi cerca terre pubbliche di tornare all’agricoltura, oltre che per favorire il ricambio generazionale. Un'operazione rivolta soprattutto ai giovani under 40, quindi, tanto che secondo le stime il ricavato delle vendite all'asta (valore minimo di 110 milioni di euro) sarà destinato ai giovani imprenditori agricoli.

“Diamo nuovo valore ai terreni pubblici – ha dichiarato il ministro Martina – con un investimento su sostenibilità, economia e lavoro e per questo ai giovani interessati spettano mutui agevolati. Con la Banca nazionale delle terre agricole stiamo sperimentando una nuova forma di rivalutazione dei beni comuni, con l’obiettivo evidente di favorire lo sviluppo di nuove realtà agricole nei territori. Le risorse che derivano dalla vendita dei terreni saranno totalmente dedicate al sostegno dei giovani agricoltori. Un lavoro che stiamo portando avanti con più strumenti, guardando soprattutto al ricambio generazionale. Abbiamo chiuso proprio in questi giorni anche il bando per il primo insediamento in agricoltura, che aiuta gli under 40 ad acquistare terreni e imprese. Più di tremila ettari di terra e cento nuove aziende nascono grazie ai 60 milioni di euro che abbiamo investito con Ismea. Sono semi di futuro del nostro Paese”.

“Liberare i terreni agricoli pubblici per la vendita o l'affitto è una nostra proposta avanzata con forza insieme all'Agia già dal 2010, con la Banca della terra - commenta Alessandro Mastrocinque, vicepresidente nazionale di Cia Agricoltori Italiani e numero uno di Cia Campania - E' il segno di un importante cambiamento per facilitare l'ingresso di nuove leve nel settore. In un Paese segnato dalla scarsa mobilità fondiaria, e in cui acquistare a prezzi di mercato è quasi impossibile, la nascita della Banca delle terre agricole, che mette a disposizione soprattutto dei giovani il patrimonio pubblico, rappresenta una importante discontinuità”.

Da segnalare che in Italia un ettaro costa mediamente intorno ai 18mila euro, contro una media di 5.500 in Francia e di 6.500 euro in Germania. Anche l'affitto, soprattutto in alcune zone a forte caratterizzazione produttiva e territoriale, è proibitivo. “L'auspicio - continua Mastrocinque - è che la Banca delle terre agricole possa contribuire a generare nuova occupazione under 40 in un comparto fondamentale del Paese che, tra produzione e industria, vale il 15% del Pil”.

A partire da di ieri, dunque, sul portale dell'Ismea sono disponibili tutte le informazioni e la possibilità di presentare le manifestazioni di interesse fino al 3 febbraio, a seguire partirà l'asta online, con una procedura trasparente attraverso la Pec. Procedura che prevede un percorso molto semplice: da dicembre è possibile presentare la manifestazione d'interesse per uno o più lotti sul sito della Banca della Terra; da febbraio parte la procedura competitiva a evidenza pubblica tra coloro i quali hanno manifestato interesse. Per i giovani under 40 è prevista da parte di Ismea la possibilità di mutui a condizioni più favorevoli.

Come funziona la Banca
Trovare un terreno è facile come un click, visto che il sito ha le terre geolocalizzate che possono essere ricercate per regione. Sul sito di Ismea sono disponibili tutte le informazioni, dalla posizione alle caratteristiche naturali, le tipologie di coltivazioni e i valori catastali. Gli utenti possono consultare la Banca anche per grandezza dei terreni disponibili, potendo così fare ricerche più mirate alle esigenze produttive. 
Nel complesso in Italia si contano ben 8.174 ettari di terreno agricolo. La Sicilia è la regione più agricola con 1.700 ettari, seguono Toscana e Basilicata con 1.300 ettari, Puglia con 1.200, Sardegna (660 ha), Emilia Romagna e Lazio (quasi 500 ha).
Le colture sono molteplici e variano dal seminativo (3.770 ha), ai prati e pascoli (1.930 ha), ai boschi con 800 ettari. Significativi gli ettari destinati alla coltivazione di uliveti (450 ha) e vigneti (340 ha).  

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