Shopper, ecco l'alternativa per cederli gratis

Dimar punta sui sacchetti di carta: «Scelta ancor più ecologica»

Shopper, ecco l'alternativa per cederli gratis
Sacchetti per l'ortofrutta sfusa, una soluzione per evitare di farli pagare ai consumatori c'è: usare shopper in carta – riciclabile e compostabile - al posto di quelli in plastica. E' quello che ha fatto Dimar (Gruppo Selex) nei suoi oltre novanta punti vendita a gestione diretta.

Nei reparti ortofrutta delle insegne Mercatò, Mercatò Local e Bigstore, infatti, dal primo gennaio sono scomparsi gli shopper tradizionali, quelli in materiale plastico, come in tutti i punti vendita d'Italia, ma non sono stati rimpiazzati dai nuovi sacchetti ecologici e compostabili come indicato dalla nuova legge 123 del 3 agosto scorso. Il gruppo di Cherasco (Cuneo) ha infatti optato per sacchetti di carta con una finestrella trasparente. I materiali? Pura cellulosa e Pla, una bioplastica ottenuta dall'amido di mais, quindi compostabile e biodegradabile. Grazie a questa scelta, nei punti vendita Dimar i consumatori possono acquistare l'ortofrutta sfusa senza dover per forza pagare il sacchetto.



“Avevamo testato questi sacchetti in carta durante il mese di dicembre nel nostro punto vendita di Bra – spiega a Italiafruit News Giovanni Sansone, responsabile acquisti ortofrutta Dimar – e i risultati sono stati positivi. Consistenza e resistenza dello shopper si sono confermate adatte per frutta e verdura, così come è stata apprezzata la possibilità di avere due misure, una più piccola e una per gli acquisti più voluminosi”.



Il test ha avuto successo e dal primo gennaio i sacchetti di carta – tutti certificati Fsc, quindi con una materia prima derivante da alberi soggetti a progetti di riforestazione – hanno sostituito quelli di plastica nei reparti ortofrutta del gruppo. “Non avevamo anticipato la cosa ai nostri clienti e devo dire che per loro è stata una sorpresa – aggiunge Sansone – Molti di loro, visto il dibattito nazionale, erano convinti di dover pagare il sacchetto e quando hanno visto la nostra iniziativa hanno apprezzato parecchio. Non solo perché non dovevano pagare nemmeno un centesimo, ma perché hanno capito la nostra scelta, forte, ancor più diretta verso il rispetto dell'ambiente grazie a un sacchetto totalmente green, il più ecologico possibile, che va addirittura oltre a quanto prescritto dalla normativa”.



Il sacchetto in carta dà quasi l'idea di far la spesa dal fruttivendolo e la finestrella trasparente è comoda per vedere i prodotti riposti all'interno. Come spiega Dimar nelle istruzioni fornite nei punti vendita, poi, l'etichetta stampata dalla bilancia è ideale per chiudere lo shopper. Il sacchetto è stato sviluppato da un fornitore locale dell'insegna a partire dal packaging in uso nel reparto panetteria.

Una scelta simile è stata fatta anche da Dpiù. La catena di discount lascia ai suoi clienti una doppia possibilità: utilizzare i nuovi sacchetti ecologici al costo di 3 centesimi cadauno, oppure pesare l'ortofrutta nella busta di carta offerta gratuitamente dall'azienda, “fornendo – si legge nelle locandine presenti nei negozi – un'alternativa ecologica per la salvaguardia dell'ambiente. Evitare gli sprechi è importante”.



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