Carote di Polignano, come aumentare lo iodio nelle radici

Carote di Polignano, come aumentare lo iodio nelle radici
Il consumo di 100-200 grammi di carota di Polignano biofortificata consentirebbe di soddisfare il fabbisogno giornaliero raccomandato di iodio. È quanto emerge dal lavoro pubblicato sulla rivista internazionale Frontiers in Plant Science che riporta alcuni risultati ottenuti nell'ambito del progetto BiodiverSO (Biodiversità delle specie orticole della Puglia), in sinergia col progetto di ricerca InnoBiOrt (Innovazioni di prodotto e di processo per la valorizzazione della biodiversità orticola pugliese).

Lo iodio è un micronutriente essenziale per l'uomo, in quanto è il componente fondamentale degli ormoni tiroidei. Secondo stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, la carenza di iodio è uno dei più gravi problemi relativi alla salute pubblica, poiché può causare disordini dello sviluppo o, nei casi più gravi, patologie quali gozzo e cretinismo. La principale fonte di assunzione di iodio è rappresentata dalla dieta. Tuttavia, mentre il suo contenuto è elevato in alcuni alimenti, in particolare nel pesce, la sua concentrazione negli ortaggi è generalmente limitata rispetto ai fabbisogni umani. In generale, la principale forma di introduzione di iodio nell'organismo umano è il comune sale da cucina iodato. Tale strategia è ampiamente diffusa per sopperire alla mancanza di iodio nella dieta umana ed evitare sintomi da carenza. Tuttavia, vari studi hanno fornito prove di relazione causale tra l'eccessiva assunzione di sale e malattie cardiovascolari.

Una strategia di supporto alla dieta per contribuire alla lotta contro la malnutrizione è la tecnica della biofortificazione, che mira ad aumentare il valore nutrizionale delle piante arricchendole in particolare di micronutrienti, in modo che questi possano essere trasferiti ai consumatori attraverso la dieta, ad esempio con gli ortaggi. La biofortificazione si propone, quindi, come un metodo veloce e relativamente a basso costo per introdurre micronutrienti, come lo iodio, nella catena alimentare.

Al fine di valorizzare la carota di Polignano, i ricercatori dell'Università di Bari Aldo Moro e del Consiglio nazionale ricerche hanno sperimentato due tecniche per aumentare il contenuto in iodio delle radici: la concimazione fogliare e la fertirrigazione in vaso. I risultati della ricerca evidenziano che la biofortificazione in iodio della Carota di Polignano può essere effettuata in entrambi i modi, ma con la coltivazione senza suolo si raggiungono concentrazioni troppo elevate nella pianta ed è pertanto necessario modulare accuratamente la somministrazione dello iodio nella soluzione nutritiva nel corso di tutto il ciclo di coltivazione.

Fonte: Ufficio stampa BiodiverSO