Kiwi, vola il fatturato di Agricolli Bio

L'azienda lancia il brand «Violea» e amplia la gamma con la polpa rossa

Kiwi, vola il fatturato di Agricolli Bio
La crescita internazionale premia l'Agricolli Bio, azienda di Sezze (Latina) specializzata nella produzione e vendita di kiwi biologici e biodinamici. Forte di una attività commerciale in deciso sviluppo, l'impresa, fondata nel 2012 dai giovani Alexander Feulner e Gabriele Farinelli, ha conquistato il 112esimo posto nella classifica “Leader della crescita 2019”, la lista delle 350 aziende italiane che hanno ottenuto il maggiore incremento di fatturato tra il 2014 e il 2017. 

"Siamo cresciuti del 65%, passando dai 3,3 milioni di euro del 2014 ai 15,1 milioni del 2017. E, per quest'anno, prevediamo di arrivare alla quota di 20 milioni", fa sapere Freuler a Italiafruit News.  



Il kiwi bio oggi pesa il 70% delle vendite totali, mentre la restante quota è suddivisa tra mele, pere, zenzero, avocado, melagrane e curcuma, anch'essi rigorosamente "organic". Il 95% del fatturato viene sviluppato con l'estero ed è equamente suddiviso tra Gdo, importatori e grossisti. "L'Europa - sottolinea Feulner - vale il 45% del mercato, seguono gli Stati Uniti (40%) dove il nostro kiwi, anche per motivi logistici, è richiestissimo nell'Est Coast". 

La base produttiva di Agricolli Bio copre più di duemila ettari di kiwi a polpa verde, gialla e rossa (100 a gestione diretta), distribuiti per la maggiore parte nell'Agro Pontino. "Le raccolte sono in pieno svolgimento e dovrebbero terminare a fine novembre - sottolinea - La nuova campagna è iniziata bene, con prezzi sicuramente sostenibili: i volumi da gestire sono maggiori rispetto all'anno scorso, ma abbiamo trovato nuovi mercati e clienti".



"I nostri kiwi, a partire da questa stagione, saranno distribuiti con il nuovo brand Violea che racchiude i nostri valori aziendali di eco-sostenibilità e tracciabilità. Puntiamo molto, a questo proposito, sugli imballaggi plastic-free e la marchiatura al laser dei frutti". 

"La novità di prodotto più interessante - conclude l'imprenditore - è senz'altro il kiwi rosso sotto serra, staccato in pianta a 18 gradi brix. Cinque gli ettari attualmente coltivati, che diventeranno almeno 20 entro i prossimi due anni. Sono sicuro che la nostra varietà red sarà accettata benissimo dai consumatori, poiché presenta un sapore ancora più dolce del gold e una minore acidità". 



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