«Fragole, l'estero abbandona la Spagna»

La scarsa tenuta dell'offerta iberica spinge i prodotti del Nord Italia

«Fragole, l'estero abbandona la Spagna»
Arrivate sul mercato da poco più di una settimana, le prime fragole Sibilla e Aprica del Nord Italia hanno saputo conquistare l'apprezzamento delle catene distributive tedesche, austriache e svizzere. Al punto che "diversi distributori esteri vorrebbero già abbandonare la produzione spagnola, per passare in modo continuativo al prodotto italiano del Nord", come spiega a Italiafruit News l'imprenditore Mirco Zoffoli, produttore di fragole del Cesenate (Romagna). E il motivo è semplice: "Le fragole iberiche, da diverse settimane, presentano il problema della scarsissima tenuta in post-raccolta. Così, la domanda estera sta superando la nostra disponibilità”.

"Nei primi 15 giorni di aprile, le nostre fragole, seppur in contesto di mercato difficile dovuto alla forte pressione spagnola, sono riuscite a distaccarsi a livello di prezzo, andando a essere remunerate il 30% in più rispetto alle quotazioni medie. In pratica, i Paesi germanofoni - conclude - hanno premiato la shelf life, il colore e l'aspetto visivo di Sibilla e Aprica".



L'area del Cesenate, tuttavia, è proprio alle battute iniziali. Le raccolte in coltura protetta delle piante fresche cime-radicate sono iniziate verso il 2-3 aprile, in anticipo di almeno 15 giorni rispetto alla media delle ultime annate. “Quest'anno abbiamo avuto una precocità record, spinta soprattutto dalle condizioni climatiche", sottolinea l’operatore.

Dopo Pasqua si potrà contare su maggiori quantità. "Gli impianti sotto serra - aggiunge Zoffoli - dovrebbero entrare a regime tra mercoledì e giovedì della prossima settimana. Sibilla spicca soprattutto per il grado brix, mentre Aprica ha due principali caratteristiche: l'ottima tenuta, fondamentale per i clienti esteri, e la colorazione tendente all'arancio, richiesta soprattutto in Austria e Svizzera".


Mirko Zoffoli

Per l'avvio delle raccolte in campo aperto, invece, bisognerà aspettare almeno il 7-8 maggio. "Il nostro obiettivo, come sempre, è quello di anticipare di qualche giorno la Festa della Mamma (12 maggio), momento clou per l'export di tutte le aziende settentrionali che operano nel comparto fragolicolo", conclude.

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