Attualità
L'ortofrutta perde una mente illuminata
Antonio era un amico sincero, una persona innamorata della conoscenza
La perdita di Antonio Schiavelli lascia orfano il settore ortofrutticolo di una mente illuminata e di un pensiero fecondo. Personalmente non ho solo perso un amico sincero ma anche una delle poche persone ancora innamorate della conoscenza per il valore intrinseco che questa ha, a prescindere dagli interessi personali.
Ci siamo conosciuti quasi trenta anni fa, quando l’incoscienza dell’età ci dava la forza di tentare di sviluppare una delle prime macro-organizzazioni commerciali che dovevano integrare le esperienze di più associazioni dei produttori, superando i confini geografici e culturali fra nord e sud.
Da allora abbiamo sempre condiviso la comune passione per lo studio e l’approfondimento, con quel piacere mai domo di esplorare e scoprire il nuovo, ricercando dalla storia e dalla tradizione lo stimolo per l’innovazione. Percorso che ci ha visti vicini in tante occasioni, a partire dalle campagne di educazione alimentare che all’interno di Unaproa ha fortemente voluto e in cui ha profondamente creduto.
In questo mondo sempre più triste e ignorante, che ha perso il piacere della dialettica per lasciar posto alle urla e alle fake news, Antonio era ancora una delle poche persone che mi piaceva ascoltare, con quei suoi modi garbati e quel suo inconfondibile parlare forbito, che - per la profondità del pensiero - riusciva magistralmente a rendere ogni volta non stucchevole.
Ci manchi già Antonio, riposa in pace.
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