«Grandeur» francese per frutta e verdura

Tricolore in vista e prezzi medio-alti per il "Made in France" in mercatini e negozi

«Grandeur» francese per frutta e verdura
Orgoglio, patriottismo, voglia di valorizzare il prodotto “di casa”. Nei negozi e mercatini francesi il tricolore blu, bianco e rosso sventola alto - in senso figurato ma anche concretamente - su frutta e verdura transalpine. Nelle grandi e piccole città, bancarelle e punti vendita esprimono, più concretamente di quanto avvenga in Italia, il concetto di nazionalismo, la voglia di mettere in primo piano la referenza del proprio Paese. 

Sul piano pratico - come abbiamo avuto modo di verificare in un tour tra Costa Azzurra e Provenza che ha toccato anche la città più popolata del Paese dopo Parigi, ossia Marsiglia - ciò si traduce essenzialmente in due aspetti: la maggiore visibilità delle referenze Made in France e prezzi di vendita più alti rispetto al prodotto d’importazione.



Alcuni esempi: pesche e nettarine dai 2,99 euro il chilo in su; meloni a km zero di piccola pezzatura mai sotto i 2 euro nel cuore dell'area vocata di Cavaillon, nel periodo di massima produzione e disponibilità. La frutta estiva - nelle numerose bancarelle e nei mercatini ai lati delle strade più frequentate - rappresenta una sorta di vessillo, oltre che un richiamo per i turisti. 


Qui sopra e in alto il mercato coperto di Antibes.
Nella foto di apertura, il mercato settimanale di Gordes

In questi giorni intanto sull’emittente televisiva nazionale France 3 i produttori di pesche e albicocche rivendicano, con uno spot pubblicitario tambureggiante, la bontà del loro lavoro. Lo fanno in una campagna promozionale lanciata dalla loro maggiore organizzazione di categoria per spingere i consumi delle drupacee facendo leva sulle buone pratiche agricole e, appunto, sull'orgoglio di coltivare in Francia. Parole e fatti, insomma, per tenere alte le sorti del "Made in".

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