Vegetali secchi, flessione a fine anno

Frutta secca, legumi secchi e semi: trend e dati del 2019 nella Gdo italiana

Vegetali secchi, flessione a fine anno
Il 2019 chiude in positivo per lo scaffale dei vegetali secchi nella Gdo italiana, con vendite col segno più sia a valore sia a volume. Tuttavia, l’ultimo mese dell’anno mostra una flessione delle vendite abbastanza allarmante. Tra le sotto categorie, quella che performa peggio nel 2019 è la frutta essiccata e disidratata. Quindi ci sono ancora margini di miglioramento per questo insieme di prodotti che è diventato sempre più un riferimento per il cliente dei supermercati e ipermercati nella Gdo. Queste, in sintesi, le evidenze dell'analisi del Monitor Ortofrutta di Agroter, in collaborazione con Iri - leader mondiale nelle informazioni di mercato per il largo consumo, il retail e lo shopper - per i supermercati e ipermercati della Penisola.

Lo scaffale dei vegetali secchi confezionati (a peso imposto) nei supermercati e ipermercati della Gdo italiana continua la sua avanzata, evidenziando una chiusura 2019 in positivo sia a livello di spesa che a quantità (chili). Dopo un 2018 flettente, il 2019 mostra il trend per le vendite a valore attestarsi ad un +1,7% rispetto al 2018, mentre le vendite a volume aumentano di ben 2,3 punti. Ma all’interno del risultato complessivo si nascondono insidie, il che fa pensare come ancora questo scaffale possa essere ottimizzato.



Innanzitutto, se analizziamo i singoli mesi, si nota come il 2019 vada bene fino a fine estate, con solo uno scivolone tra febbraio e marzo in cui le vendite risultano più basse rispetto al 2018. Poi con l’autunno comincia lo stallo ed in seguito la perdita concentrata nel mese di dicembre. E questo sia per la frutta secca, essiccata e disidratata, sia per legumi secchi e semi. È certo come l’ultimo mese dell’anno sia sempre un po’ particolare, essendo caratterizzato da vendite da ricorrenza. Questo particolare periodo dell’anno spinge - storicamente - i retailer a vendere frutta secca ed essiccata molto nei fuori banco, spesso con prodotto a peso variabile e sfuso, non mappato dai dati a peso imposto. Tuttavia una flessione di questo tipo è da considerare un po’ preoccupante soprattutto per l’anno appena iniziato.



Spacchettando l’aggregato dei vegetali secchi nelle sotto categorie, possiamo notare come la frutta secca (che pesa per il 66% delle vendite a valore  nel 2019) abbia un trend molto positivo e pari a un +3,1% a valore e +4,4% a volume, con un aumento di oltre un punto dei prezzi medi. Diversamente, la frutta essiccata e disidratata (che pesa per un 20%) flette di 1,6 punti a valore e di 0,5 punti a volume, evidenziando una perdita dei prezzi medi di oltre un punto percentuale. È chiaro come per quest’ultimo segmento sia necessario rivedere l’offerta al cliente.



Passando ai legumi secchi, che pesano per un 9% delle vendite, è evidente lo stallo dei consumi (-0,1%) e l’aumento delle vendite a valore (+1,1%). Nei semi avviene il contrario, quindi pareggio a valore (+0,2%) e aumento, anche consistente, dei volumi con una forte perdita nei prezzi medi (3,5 punti). Tuttavia, questo segmento pesa solo il 5% delle vendite.

  
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