Contro la pandemia 25 miliardi e nuove misure

Il Governo supporta le aziende. Stop ai negozi, avanti industrie, attività agricole e trasporti

Contro la pandemia 25 miliardi e nuove misure
Nel giorno in cui l’Oms dichiara ufficialmente “pandemia globale” la diffusione del coronavirus, il Governo annuncia risorse straordinarie per 25 miliardi di euro (20 miliardi in termini di indebitamento netto), pari all’1,1% del Pil. Una dozzina saranno utilizzati nell’ottica del Decreto che uscirà venerdì: prevede un iter veloce e semplificato per l’attivazione degli ammortizzatori sociali per sostenere il reddito ai lavoratori delle imprese colpite dall’emergenza. Sono previste coperture anche per le aziende che ne sono attualmente prive. Le misure a sostegno del reddito avranno validità retroattiva. Il Governo ha assicurato che saranno previsti aiuti per tutte le imprese, comprese le microimprese con un solo dipendente, e ha invitato a non prendere decisioni impulsive ricorrendo a licenziamenti.

Nella lettera inviata a Bruxelles, il governo indica un livello di deficit al 2,7%, ma si tratta solo del frutto di un primo intervento. I saldi andranno verificati quando tutte le misure saranno sul tavolo e si potrà anche fare una stima del reale andamento del Pil. L’Italia chiede che Bruxelles vada oltre l'utilizzo della "flessibilità interna del patto di Stabilità e crescita" mettendo in atto "un pacchetto di stimoli fiscali coordinati focalizzati sugli obiettivi comuni di crescita sostenibile".



Lockdown parziale
La Lombardia aveva fatto pressing per inasprire le misure cautelative, chiedendo di lasciare aperti solo negozi di generi alimentari e farmacie: “'Serve attenzione, perché la priorità è la tutela della salute, ma ci sono libertà e diritti di cui si deve tener conto, evitando istanze emotive”, la replica del premier Conte. Contraria Confindustria. E nel suo intervento di ieri sera, il premier Conte ha annunciato nuove misure in tutta Italia in vigore da oggi fino al 22 marzo: chiusi tutti i pubblici esercizi ed i negozi, tranne quelli per i beni di prima necessità, come farmacie e alimentari, stop a parrucchieri, centri estetici e servizi di mensaSì invece alle consegne a domicilio. Le industrie resteranno aperte ma con misure di sicurezza e verrano chiusi i reparti non indispensabili alla produzione. Saranno garantiti i trasporti e le attività agricole di trasformazione agroalimentare, comprese le filiere che offrono beni e servizi rispetto a queste attività. Aperti dunque i Centri agroalimentari. Ok anche edicole, tabacchi, attività artigianali. “I risultati di questi sforzi non li vedremo domani, ma tra un paio di settimane”, ha detto Conte.

Aziende chiuse
Tanti negozi e pubblici esercizi avevano già chiuso volontariamente, complice la mancanza di clienti, e anche moda e abbigliamento si erano fermati di fronte all'emergenza coronavirus. Tra i marchi che hanno scelto di abbassare le saracinesche in tutta Italia ci sono Calzedonia e Decathlon; stop per qualche giorno anche negli stabilimenti di Fca.

Brennero aperto alle merci
Il Brennero resta aperto al traffico merci e ai frontalieri. Camionisti e lavoratori saranno sottoposti al termoscan. Lo prevedono i decreti firmati la scorsa notte a Vienna. Il Brennero è diventato off limits per chi intende attraversare il confine a piedi, ma frutta e verdura possono circolare. 

Così all'estero
La diffusione all’estero intanto aumenta (Brunei, Turchia e Bolivia hanno annunciato ieri i loro primi casi, Belgio, Argentina, Albania e Indonesia le prime vittime) e l’Europa trema: sulla curva dei contagi e della propagazione del virus, la Francia si trova nel punto in cui era l'Italia dieci giorni fa, la Germania è un po' più indietro, la Spagna è nella situazione del nostro Paese il 2 marzo.

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