Avocado, la crescita sembra inarrestabile

L'analisi di dettaglio mette in luce il raddoppio dei consumi mondiali in 10 anni

Avocado, la crescita sembra inarrestabile

L'avocado è uno dei frutti che ha conosciuto la maggiore crescita a livello globale, sia a livello di produzione che di commercializzazione. Ciò è dovuto ai trend degli acquisti registrati nei Paesi non produttori, come l’Europa, dove i consumi sono letteralmente ‘schizzati’. 
 

Perché il consumo di avocado è aumentato?
Anche se si tratta di un argomento che meriterebbe molto di più di qualche bullet in un articolo divulgativo come questo, provo a sottolineare alcune ragioni:

  1. Tra i consumatori si è creato l'immagine di prodotto sano, in particolare per i suoi grassi ‘buoni’, ovvero gli omega 3;
  2. Sebbene in Europa non ci siano state grandi campagne di marketing, è stata molto forte l'influenza delle campagne americane, come quella del Super Bowl e altre;
  3. Sebbene dal punto di vista agronomico e della classificazione commerciale sia considerato un frutto, a livello di consumo si posiziona come ortaggio e, quindi, trova diverse applicazioni in cucina;
  4. Gli spalmabili a base di avocado, in particolare il guacamole, sono consumati in tutte le fasce di età e durante diversi momenti della giornata;
  5. Il consumatore trova un prodotto di caratteristiche costanti e uniforme durante tutto l’anno nonostante i diversi areali produttivi in cui viene realizzato. Un trend che è stato favorito da un’unica varietà, ovvero l’Hass, che garantisce elevate caratteristiche organolettiche;
  6. Il successo dell’avocado è dovuto a una filiera che si è evoluta nel corso degli anni e, attualmente, è capace di distribuire al consumatore un prodotto pronto da mangiare (ready to eat), diversamente da pochi anni fa, quando lo standard qualitativo era inferiore;

    In definitiva, i presupposti per la crescita sono evidenti.



Dati mondiali
Di seguito, vediamo i dati di produzione, esportazione e importazione a livello mondiale negli ultimi dieci anni, che testimoniano il grande sviluppo del prodotto.

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La produzione mondiale è raddoppiata nell’arco di dieci anni: due terzi appartengono al continente americano, in crescita anche l’Europa, che rimane però un fanalino di coda tra i produttori mondiali. Infatti, il vecchio continente è diventato il più grande importatore di avocado a livello mondiale, triplicando i volumi nell’arco di dieci anni. Anche il dato dell’esportazione europea è cresciuto di pari passo, ma occorre specificare come gli scambi avvengano prevalentemente all’interno del Vecchio Continente, con l’Olanda che è il più grande esportatore non produttore a livello mondiale con circa 400 mila tonnellate vendute.
Se facciamo il semplice calcolo del consumo apparente (produzione + importazione - esportazione e dividiamo per il numero di abitanti) otteniamo la seguente tabella.

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A cui risulta evidente una crescita mondiale altrettanto spinta dei consumi, in particolar modo in Europa, che ha però ancora margine di crescita, soprattutto se si gurdano i consumi di Oceania e America.
Forte di questo exploit europeo sui consumi, anche la coltivazione si sta sviluppando nel bacino del Mediterraneo, unica zona in cui è possibile coltivare avocado e i dati della Fao mostrano l’indiscussa leadership spagnola, che sfiora i 20 mila ettari coltivati. Restando in Europa, Portogallo e Grecia mostrano la crescita maggiore. Fra gli altri Paesi, sono degni di nota Turchia e Marocco, mentre Israele conferma la sua seconda posizione.

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L’Italia, al momento, non è pervenuta nella statistiche ufficiali della Fao del 2022, anche se sappiamo che si sta investendo sulla coltura, soprattutto in Sicilia, come abbiamo raccontato anche nel nostro articolo “Avocado made in Italy: si scommette sulla Sicilia” (clicca qui per approfondire). Rimane comunque evidente il ritardo italiano rispetto ai competitor mediterranei.

Il consumo in dettaglio in Europa
La disamina del consumo apparente procapite dei Paesi europei ci evidenzia una crescita media di circa il 200% in un decennio, mentre in Italia è del 694% nello stesso periodo. A livello di dato assoluto, alcune Nazioni competono già con i grandi Paesi consumatori d’Oltremare, a partire dalla Spagna che supera i 3 chilogrammi pro capite, seguita da Portogallo, Francia e Svizzera, dove il consumo apparente pro capite supera i 2 chilogrammi. L’Italia, nonostante una crescita tumultuosa, è l’unico grande Paese europeo al di sotto di 1 chilogrammo pro capite: proseguendo l'attuale tendenza è però facile immaginare che possa seguire il trend complessivo e puntare ai 2 chilogrammi pro capite in breve tempo.

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Hanno collaborato Fabrizio Pattuelli e Alice Magnani. (am)

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