Orario diurno al Mercato di Milano, lo scoglio clienti

Favorevole il 71% dei grossisti, ma chi compra non è convinto. Vasta: confronto in tempi stretti

Orario diurno al Mercato di Milano, lo scoglio clienti
Due, massimo tre mesi per concretizzare il cambio di orario all’Ortomercato di Milano. Dopo la riunione del 26 giugno che ha avviato il percorso per spostare apertura e contrattazioni nelle ore diurne, i grossisti concessionari di punto vendita hanno risposto a un sondaggio proposto da Ago-Fedagro che ha dato un risultato chiaro, anche se non plebiscitario, da parte degli operatori che si sono pronunciati (il 90% del totale): il 71% è favorevole, il 29% contrario.

Lo scoglio principale, come spiega il presidente di Ago, Fausto Vasta, è costituito dalla resistenza dei clienti - ambulanti e dettaglianti - perplessi sullo spostamento delle lancette. Le parti si sono confrontate e si confronteranno in una serie di incontri in Confcommercio e ci sarà ora un ulteriore sondaggio, questa volta tra chi si rifornisce quotidianamente in Mercato. “Siamo aperti al confronto con tutti per cercare di trovare la quadra", dice Vasta. "I problemi non mancano: tra i temi che destano preoccupazione c’è anche il traffico veicolare attorno alla struttura durante il giorno. Vogliamo però serrare i tempi e arrivare a una decisione subito dopo l’estate: qualche alternativa va trovata, questi orari non vanno bene, devono essere assolutamente ripensati”.

Alle battute finali, intanto la stesura del nuovo regolamento mentre dovrebbe essere fatta per la cassa mercato, che partirà contemporaneamente alla fatturazione elettronica affinché il credito, uno degli elementi di sofferenza per i grossisti, sia più sicuro. “Stiamo lavorando sodo per cambiare quello che possiamo cambiare contando sulle nostre forze - conclude Vasta - anche perché nonostante le tante discussioni e i tanti tavoli aperti, del restyling continua a non sentirsi dire più nulla: i tempi della burocrazia sono micidiali”.

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