Pedroni: «Troppa intermediazione nel settore»

Il presidente di Coop e Adm a Think Fresh: produzione e Gdo insieme per creare valore

Pedroni: «Troppa intermediazione nel settore»
La distribuzione è pronta a fare la sua parte per "alimentare" un rapporto di filiera sempre più sinergico ma non vuole essere vista come "carnefice" della produzione: il problema, semmai, sono i troppi passaggi mediani che sottraggono valore agli estremi della supply chain. La pensa così Marco Pedroni, presidente di Coop Italia e di Adm, protagonista di un interessante faccia a faccia con il managing director di Agroter e Italiafruit News Roberto Della Casa in occasione di Think Fresh. "Serve meno intermediazione dei passaggi, i produttori devono riuscire a tenere più valore aggiunto nella fase agricola o di prima trasformazione", ha detto Pedroni. "Negli ultimi anni il valore aggiunto è diminuito anche per noi della Gdo ed è aumentato. appunto, per gli intermediari". 



Sul fronte dei consumi, l'ospite di Think Fresh ha spiegato come "dopo i dati negativi di giugno e luglio che non hanno risparmiato l'ortofrutta, ad agosto in Coop abbiamo notato un recupero con dati simili a quelli dell'analogo periodo del 2019".
Ma qual è la strada per una crescita organica del sistema? "E' fondamentale caratterizzare il prodotto offrendo buona qualità al giusto prezzo per il produttore così come per il consumatore, creando valore in una filiera dove il rischio di banalizzare il prodotto resta alto. Un concetto che vale per l'ortofrutta confezionata e per quella sfusa"

Il tema, anche per la sostenibilità, è quello di "far percepire il valore dei gesti e delle operazioni a monte, coinvolgere in una scelta responsabile: una call to action vera e propria per il bene della filiera e della collettività". 
 
Ma è possibile creare dei percorsi condivisi di valorizzazione? Le criticità non mancano, ha fatto presente Pedroni, citando il problema delle rotture di stock per le referenze più gettonate, quelle di migliore qualità. Serve allora un "accordo solido e duraturo per produrre e gestire meglio, coinvolgendo anche la logistica". Certo, non è facile perché siamo di fronte "a una società che si sta sempre più polarizzando in termini di reddito, capacità di spesa e di comportamento, con i discount che crescono anche in termini di percepito e valgono orma il 20% del totale. E noi dobbiamo riusciamo ad offrire qualità anche a chi ha meno potere d'acquisto". 



In un'agricoltura caratterizzata da tante diversità come quella italiana, ha aggiunto l'esponente di Coop e Adm, i produttori hanno bisogno del supporto dei retailer "Serve far evolvere il sistema e valorizzare l'articolazione del made in Italy". E sul tema delle promozioni e delle offerte con largo anticipo in volantino, ha confermato l'intenzione della Gdo di trovare risposte condivise.  

Infine una battuta sull'adesione obbligatoria alla Rete del lavoro agricolo qualità richiesta da Adm ai fornitori: contro gli eccessi di burocrazia, il presidente ha spiegato di aver chiesto al Mipaaf di semplificare le procedure. Il tema peraltro resta caldo: "I cattivi sono meno dei buoni ma fanno danni enormi all'intero settore, è nostro dovere cimentarci in una corretta competizione. Serve, in altre parole un'alleanza dei corretti e degli onesti". 

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