Radicchio variegato, la qualità dell’Igp traina le vendite

Daminato di Opo Veneto individua i trend di crescita per l'eccellenza di Castelfranco

Radicchio variegato, la qualità dell’Igp traina le vendite
Qualità e freschezza certificate sono i fattori che sempre di più oggigiorno spingono i consumatori all’acquisto. Caratteristiche che possono essere ritrovate senza dubbio nei prodotti ortofrutticoli certificati, come il radicchio variegato di Castelfranco Igp, vera e propria eccellenza veneta.

Qual è il valore aggiunto della certificazione? “Attraverso l’Igp riusciamo a dimostrare la massima trasparenza della filiera e una tracciabilità totale che parte dalla scelta dei semi alla collocazione al punto vendita” spiega a Italiafruit News Adriano Daminato (in foto sotto), presidente di Opo Veneto, organizzazione produttrice del rinomato ortaggio.
E continua: “Nonostante il percorso di produzione del radicchio sia certificato e uguale per tutti, la parte più difficile è comunicarla ai consumatori finali. Per questo stiamo cercando di innovare sempre di più le nostre confezioni, anche tramite la tecnologia blockchain”.



Daminato sottolinea che, nonostante qualche perdita nei prodotti di quarta gamma, le vendite del radicchio variegato si stanno riprendendo nella prima gamma. Un andamento commerciale su cui influiscono anche le condizioni metereologiche, sempre più instabili: “Il cambiamento climatico si fa sentire con momenti di caldo repentino o rapidi cambiamenti caldo-freddo che scombinano le produzioni, annullando ogni programmazione – dice il produttore – Con il clima caldo che stiamo avendo, la produzione di radicchi sta aumentando e ci ritroveremo a breve con troppo prodotto da inserire sul mercato”.
E sottolinea: “Il mondo produttivo si deve adattare ai cambiamenti climatici e assicurare una produzione costante. Per il momento riusciamo a gestire la produzione in eccesso tramite la conservazione in celle frigorifere ma, con la sovrabbondanza di prodotto, il rischio è quello di intasare i mercati con prezzi sempre più bassi. Di certo il radicchio non si può lasciare nei campi ora e, anche se con qualche difficoltà, soddisferemo tutte le forniture richieste dalla Gdo. Il radicchio variegato di Castelfranco Igp non mancherà sulle tavole delle feste”.



Tra le difficoltà produttive, non solo il rispetto della stagione di maturazione e la conservazione ma anche l’esigenza di poter contare su una manodopera qualificata. “Ricordiamoci che mentre il radicchio tardivo viene toilettato senza toccarne il cuore – specifica Daminato – per il variegato serve molto lavoro aggiuntivo: questo prodotto deve essere aperto a mano con molta cura in modo da formare una rosa, ognuna con colori e striature diverse. Questa fase rappresenta un valore intrinseco per il radicchio e per il suo territorio di appartenenza: è fondamentale che il consumatore lo capisca e ci riconosca, portando a un miglioramento costante della filiera e, allo stesso tempo, ad una maggiore tutela della nostra terra”.

Positivi i segnali che giungono dai consumatori che, ribadisce Daminato “si stanno orientando in maniera sempre più consapevole all’acquisto”.
“C’è una richiesta sempre più forte di prodotti Igp – aggiunge – e in generale i consumatori sono sempre più orientati all'acquisto di prodotti italiani. Per il momento le vendite e le richieste ci sono ma dobbiamo continuare a crescere. La differenza la si fa insieme: da una parte il consumatore che riconosce la qualità dei nostri prodotti e, dall’altra, noi che mettiamo a disposizione la nostra eccellenza”.



Durante i giorni di festa, il radicchio variegato di Castelfranco sarà protagonista anche sugli schemi tv della trasmissione “Ricette all’italiana” in onda su Rete 4 il 24, 25 e 26 dicembre.
“Cerchiamo di spiegare ai consumatori i concetti essenziali della produzione del nostro radicchio, dalle semine ai trapianti, per poi passare alla raccolta, all’immagazzinamento e alla macerazione – conclude il presidente di Opo Veneto – è essenziale che chi acquista il nostro prodotto conosca i passaggi di produzione: dalla cella frigo dove il prodotto viene macerato al buio, al suo risveglio con l’acqua e la delicata apertura a mano. Il lavoro manuale eseguito è di alto livello e contribuisce ad aggiungere valore al radicchio, secondo il disciplinare di produzione. E’ fondamentale ricordarsi di tutto l'impegno che richiede un radicchio come il nostro prima di essere gustato”.



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