Il legno per l’ortofrutta, nasce RiPack

Il neonato consorzio difende i valori del materiale naturale

Il legno per l’ortofrutta, nasce RiPack

Dare valore al packaging ortofrutticolo in legno. È nato con questo obiettivo il consorzio RiPack, ufficializzato lo scorso 27 ottobre in Campania, che riunisce diverse aziende produttrici di imballaggi, dislocate su tutto il territorio nazionale. È proprio grazie alla loro diffusione capillare se le aziende aderenti a Ripack riescono a garantire una capillare distribuzione di imballaggi su tutto il territorio nazionale.

Il valore del legno
“I valore del materiale legno – sottolinea Cosimo Messina, presidente del neonato consorzio - deriva dalla intrinseca sostenibilità della materia prima utilizzata, che permette ai produttori ortofrutticoli di ridurre l’impatto ambientale delle loro produzioni e/o lavorazioni, garantendo freschezza e qualità degli alimenti contenuti ‘dal campo alla tavola’”.
Tra gli ulteriori vantaggi del materiale – come illustrano dal consorzio - c’è la caratteristica di fungere da regolatore naturale di umidità e garantire al prodotto di respirare, garantendone, senza l’uso di additivi o sostanze chimiche, la conservazione. 
Non a caso, la mission di Ripack è seguire gli obiettivi del Green Deal Europeo e raggiungere almeno sei punti degli Sustainable Development Goals (Agenda 2030 - Obiettivi fissati per lo sviluppo sostenibile UE - ONU). 
Recentemente il packaging in legno ha aderito al “Made Green in Italy” ovvero allo schema nazionale per la valutazione e la comunicazione dell'impronta ambientale dei prodotti. “Attraverso il riconoscimento del Made Green in Italy – spiegano dal consorzio - si vuole legare la dichiarazione di sostenibilità dei prodotti alla loro italianità e dimostrare come un prodotto di qualità possa anche essere green. E le cassette in legno sono espressione del made in Italy: dalle coltivazione delle materie prime legnose, alla produzione degli imballaggi fino al loro riciclo, tutte le fasi della filiera si svolgono in territorio italiano”.

Cosimo Messina, presidente del consorzio

Perché scegliere il legno
Troppo spesso c’è un utilizzo eccessivo di imballaggi  e, nei casi più gravi, dispersi nell’ambiente. “Differenziare i rifiuti non basta più, per questo insistiamo sulla importanza dell’utilizzo dell’imballaggio in legno – precisa il presidente del consorzio -  il nostro packaging è assolutamente naturale e prodotto con materie prime sostenibili e rinnovabili. La coltura delle nostre materie prime (in prevalenza legno di pioppo) adotta schemi di produzione e gestione corretta e responsabile, mentre la ciclicità della produzione del legno di pioppo contribuisce al mantenimento dell’assorbimento di anidride carbonica e alla salvaguardia dell’ecosistema. Una singola pianta di pioppo, infatti, preleva dall’atmosfera dai 70 ai 140 litri di anidride carbonica all’ora e ne cede altrettanti di ossigeno”.    
Dal consorzio precisano che il processo di produzione degli imballaggi in legno è completamente meccanico quindi senza aggiunta di additivi o sostanze nocive per l’ambiente e per l’uomo. 
Infine, è fondamentale per Ripack la collaborazione con il consorzio Rilegno: grazie alle sue 140 piattaforme convenzionate e dislocate su tutto il territorio nazionale, coordina la raccolta dei scarti di lavorazione di Ripack e degli imballaggi a fine vita, provvedendo all’avvio al riciclo di ben 2 milioni di tonnellate di scarto di legno. Il fine vita degli imballaggi quindi rappresenta materia prima per la produzione di pannelli che serviranno poi all’industria dell’arredo e dell’edilizia.

Legno su misura contro l’over-packaging
I produttori sono generalmente obbligati a produrre imballaggi utilizzando stampi e/o fustelle con misure ed altezze standard ma questo determina spesso l’uso di un imballaggio più grande rispetto al volume di prodotto che deve contenere. La versatilità dell’imballaggio in legno contrasta invece l’over-packaging perché prodotto “su misura”. 
“Spesso veniamo definiti come i sarti dell’agricoltura – dicono da Ripack – inoltre utilizzare cassette in legno significa anche sottrarre all’atmosfera parte del carbonio (sotto forma di anidride carbonica) corresponsabile dell’effetto serra. Il legno ingabbia il carbonio nelle sue cellule, evitando di rilasciarlo in atmosfera e contribuendo così alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Inoltre la coltivazione ciclica degli alberi utilizzati per la produzione di imballaggi ortofrutticoli, nello specifico il pioppo, salvaguarda l'ecosistema tutelando la conservazione della biodiversità delle specie e contrastando il rischio di ‘erosione genetica’ e riducendo le emissioni inquinanti. Non è da trascurare che per la produzione di semilavorati in legno occorre una minor quantità di energia rispetto alla produzione degli stessi utilizzando un qualsiasi altro materiale utilizzato per gli imballaggi”.

Per maggiori informazioni, è possibile contattare direttamente:

Consorzio RiPack
via Nazionale,124
84012 – Angri – SA
consorzioripack@libero.it
+39 335 7377019