Efsa: difendere gli ortaggi da Salmonella e altri batteri

Efsa: difendere gli ortaggi da Salmonella e altri batteri
L'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha espresso il proprio parere scientifico sui fattori di rischio che contribuiscono alla contaminazione delle carote e degli ortaggi a bulbo e a stelo nelle diverse fasi della catena agroalimentare. Il documento sulle contaminazioni da Salmonella e da parte di altri batteri porta il titolo di "Scientific Opinion on the risk posed by pathogens in food of non-animal origin (Salmonella, Yersinia, Shigella and Norovirus in bulb and stem vegetables, and carrots)".

Nel rapporto, come si apprende dal sito "www.greenbiz.it", vengono enfatizzati i criteri di igiene e di sicurezza alimentare durante la produzione e la distribuzione degli alimenti, dal campo alla tavola. Ortaggi come carote, aglio, cipolle e sedano, che vengono raccolti e venduti sfusi, vengono trattati solo minimamente prima della vendita e non sarebbero dunque sottoposti ad interventi fisici che eliminino la presenza di agenti patogeni.

L'EFSA ha redatto il proprio rapporto su richiesta della Commissione Europea e ha sottolineato che in realtà le contaminazioni di questi ortaggi causate da Salmonella e dagli altri batteri indicati sono scarsamente documentate in letteratura, ma è probabile che dipendano soprattutto da diversi fattori, tra cui:
  • prossimità delle aziende agricole ad allevamenti
  • accesso degli animali ai campi coltivati
  • contaminazione dovuta alle apparecchiature di raccolta o alla manipolazione da parte dei lavoratori
  • uso di acqua contaminata per l'irrigazione
  • applicazione di prodotti agrochimici, come i pesticidi.
Salmonella, Yersinia, Shigella e Norovirus sarebbero in grado di sopravvivere per giorni/settimane sugli ortaggi, sia a temperatura ambiente che in luoghi refrigerati. Il contatto con oggetti contaminati, o con materiale fecale, sia in azienda che in ambiente domestico, rappresentano alcuni dei principali fattori di rischio di contaminazione. La contaminazione può essere diretta o indiretta e può riguardare il contatto degli ortaggi con superfici non igienizzata o con mani sporche.

Il gruppo BIOHAZ, che si è occupato della valutazione del rischio, ha concluso che una adeguata attuazione dei sistemi di gestione della sicurezza alimentare, tra cui le buone pratiche in agricoltura e per l'igiene, dovrebbe essere l'obiettivo primario delle aziende produttrici di ortaggi. La raccomandazione è di evitare il contatto diretto degli ortaggi con feci animali o umane e il contatto indiretto tramite fanghi, liquami, fanghi di depurazione, suolo contaminato, acqua, attrezzature o superfici non igienizzate, manipolazione degli alimenti scorretta, per cui si raccomanda un'igiene scrupolosa delle mani per gli addetti ai lavori.
Le aziende dovrebbero sempre indicare chiaramente se gli ortaggi confezionati in vendita nei supermercati o nei negozi di alimentari siano già pronti per il consumo o debbano essere lavati, puliti o sbucciati prima dell'utilizzo in cucina e per la preparazione dei pasti. I consumatori, da parte loro, dovrebbero invece fare attenzione a rispettare la corretta igiene delle mani e la pulizia sulla tavola e in cucina, lavando bene taglieri e coltelli nel passare dalla preparazione di un alimento ad un altro.

Clicca qui per leggere il rapporto EFSA su ortaggi e contaminazioni batteriche.

Fonte: Greenbiz.it