Quarta gamma, i punti critici che nessuno conosce

Alla web conference Convenience alla riscossa analisi e strategia di ripresa

Quarta gamma, i punti critici che nessuno conosce
I consumi di IV e V Gamma sono diminuiti. Questo è un dato di fatto, un numero nudo e crudo. Difficile risalire la china se non si comprendono i motivi che hanno portato gli italiani ad allontanarsi dai prodotti servizio vegetali (qui trovate i trend degli ultimi mesi): proprio per questo il Monitor Ortofrutta di Agroter ha avviato un'analisi quantitativa dell'andamento dei consumi per valutare l'effetto Covid sul comparto e una ricerca di mercato per capire come si stanno orientando i consumatori nei confronti di insalate e ciotole, zuppe fresche e verdure cotte, frutta tagliata ed estratti. Questo lavoro di approfondimento e ricerca sarà l'ossatura di “Convenience alla riscossa”, la web conference dedicata alla ripresa del mercato di IV-V Gamma e dei piatti pronti, in programma martedì 28 luglio e a cui hanno già aderito una ventina di manager della Gdo specializzati in queste categorie, distributori che parteciperanno anche ai 4 Focus group successivi al seminario digitale (clicca qui per le modalità di adesione).

I temi caldi non mancano. Durante Convenience alla riscossa, infatti, oltre ai dati del passato alle casse vedremo quanto la categoria ha perso nel canale Horeca, ci concentreremo sull'evoluzione degli assortimenti e delle differenze inventariali nei punti di vendita della GDO, senza dimenticare penetrazione e numero di pezzi per atto d’acquisto. Affronteremo quindi i punti critici che oggi nessuno conosce, per poi passare all'analisi sul percepito dei consumatori: una valida strategia di recovery può essere costruita solo avendo chiari questi aspetti.



Prendiamo le differenze inventariali. La IV Gamma è una delle categorie merceologiche che subisce maggiormente questo fenomeno: è evidente che la busta sigillata non permette nessun recupero. Secondo gli approfondimenti del Monitor Ortofrutta lo scarto fisiologico si assesta tra il 4 e il 6% per ottimizzare le vendite, ma durante le settimane di lockdown e nel periodo successivo - come rilevato dai ricercatori di Agroter su un campione di negozi esemplificativo del panorama distributivo italiano - i valori sono stati ben diversi. Gli scarti sono schizzati, i distributori hanno ridotto ordini e assortimenti per evitare perdite, ma di conseguenza anche le vendite si sono contratte, e i casi di out of stock sono cresciuti, perdendo così possibile fatturato. Durante la web conference cercheremo di capire a fondo cosa è successo, valutando l'entità del problema e individuando possibili vie di risoluzione.

Il Monitor Ortofrutta ha poi esaminato la penetrazione della categoria, valutando su questa l'effetto della modificazione della frequenza d'acquisto. Il calo delle vendite, però, potrebbe essere anche legato a una diminuzione delle quantità acquistate dagli heavy users, quindi non bisogna farsi ingannare dal solo dato della penetrazione, ma analizzare i flussi di consumo da più punti di vista. E soprattutto capire perché si sono verificati determinati fenomeni. Banalizzare il calo dei consumi dicendo che la gente andava meno frequentemente a fare la spesa e aveva più tempo per lavare l'insalata a casa è la strategia dello struzzo: qui però non serve mettere la testa sotto terra, ma capire. Capire a fondo perché i consumatori hanno acquistato meno. Se è successo perché temevano di non riuscire a consumare prima della loro scadenza tutti i quantitativi delle buste solitamente acquistate, allora bisogna lavorare sulla durata dei prodotti (atmosfera protettiva, packaging) e comunicarlo. La strategia di ripresa deve essere in funzione dei motivi che hanno allontanato il consumatore dall'acquisto.



Tentativi di reazione già ci sono stati. Interessante prendere in considerazione la dinamica delle politiche promozionali: abbiamo assistito a un calo dei volumi, ma a una diminuzione ancora maggiore dei valori. In parole povere i prodotti servizio sono stati svalorizzati. Ma è davvero la strada giusta? I consumatori non compravano per un fattore di convenienza? Lo vedremo il 28 luglio, ma una piccola anticipazione ve la diamo: le reazioni impulsive e di pancia di solito non sono quelle giuste.

Nella Grande distribuzione c'è stata una rivisitazione degli assortimenti, mentre sul fronte degli spazi dedicati i cambiamenti - per il momento - sono stati minimi: nella ricerca del Monitor Ortofrutta sarà evidenziato cosa i distributori hanno tolto dal murale refrigerato, perché e se queste scelte hanno portato valore al comparto.



In studio per Convenience alla riscossa avremo rappresentanti della distribuzione (nei prossimi giorni li annunceremo, assieme a un collegamento davvero speciale) che si confronteranno con Andrea Montagna (presidente Unione italiana food IV Gamma e ad Bonduelle Italia), Andrea Battagliola (direttore generale La Linea Verde - DimmidiSì) e Simone Zerbinati (direttore generale Zerbinati). Il contraccolpo del lockdown sul comparto si è fatto sentire, ma con un'azione condivisa tra produzione e distribuzione è possibile recuperare posizioni e tornare a crescere: ci sono tanti segni meno sul fronte delle vendite, è vero, ma c'è anche chi negli ultimi mesi si è avvicinato per la prima volta ai prodotti servizio. Sono proprio quei consumatori che ci possono accompagnare nei primi gradini della risalita.

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