Interesse crescente per il carciofo Violetto Brindisino

Il Vivaio Corrado sta lavorando alla propagazione di altre quattro varietà risanate

Interesse crescente per il carciofo Violetto Brindisino
Il Carciofo Violetto Brindisino sta vivendo un buon momento. La conferma arriva dal Vivaio Fratelli Corrado di Torre Santa Susanna (Brindisi) che di questo ortaggio ha fatto un proprio fiore all'occhiello avviando la produzione di piantine sanificate, senza virosi e infezioni, tutte accompagnate da un certificato fitosanitario.



“Di Brindisino produciamo tra le 600 e le 800mila piante l'anno – spiega Cosimo Corrado, titolare assieme ai fratelli Giovanni e Antonio del vivaio di famiglia – e in questa annata gli ordini sono stati particolarmente numerosi. E' un ottimo segnale; i produttori si stavano riversando sugli ibridi, ma col nostro Carciofo Violetto Brindisino sono tornati a coltivare un clone autoctono riportato alla salubrità e al sapore di una volta. Il nostro Brindisino, tra l'altro, si adatta bene anche alla produzione industriale”.

Il Vivaio Corrado destina al carciofo, tra fonte primaria e materiale di propagazione, due ettari di superficie. Ma il progetto, come spiega l'imprenditore pugliese, è raddoppiare nel giro di 24 mesi.



Sono tre i cloni di Violetto Brindisino propagati. Quello precoce, trapiantato in estate per la raccolta autunnale; quello medio-precoce, “una pianta molto robusta e produttiva, fino a novembre”, sottolinea Corrado; e il tardivo, trapiantato tra gennaio e febbraio e in produzione finché le temperature non diventano troppo alte.

“I produttori – aggiunge il vivaista – sono contenti del Violetto Brindisino risanato, perché le rese sono alte e non devono combattere le virosi, in pratica hanno guadagnato in competitività”.

Il percorso fatto dal Violetto Brindisino, nell'ambito del Progetto Biodiverso, ora sarà esteso anche ad altre varietà di carciofo: Locale di Mola, Violetto di Putignano, Bianco di Taranto e Violetto Francesina di Brindisi. “Dopo aver chiuso la prima fase di questo progetto – conclude Corrado – ci stiamo organizzando per poter propagare le varietà risanate. Ma serviranno ancora due-tre anni”.

Copyright 2016 Italiafruit News