XYLELLA FASTIDIOSA, L'UE SI COMPLIMENTA CON L'ITALIA PER COME STA GESTENDO L'EMERGENZA

XYLELLA FASTIDIOSA, L'UE SI COMPLIMENTA CON L'ITALIA PER COME STA GESTENDO L'EMERGENZA
Un lunga fila di domande sulla pericolosa avanzata di "Xylella fastidiosa" nel Salento (il batterio che sta facendo strage di ulivi) e sul suo ruolino di marcia. A rispondere al rutilante interrogatorio, mercoledì scorso, a Bruxelles, nella sede del Comitato fitosanitario permanente (Cfp) c'erano il direttore dell'Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, Antonio Guario, e il suo omologo dell'Osservatorio nazionale, Bruno Faraglia. A loro il compito di rassicurare i 27 Paesi membri, ciascuno rappresentato da un ispettore, sul fatto che l'Italia stia gestendo l'emergenza nel modo più puntuale e scrupoloso possibile.
"Xylella fastidiosa", inutile negarlo, terrorizza l'Unione europea per i danni a catena che produce. Alla luce di ciò, il fatto che il Comitato fitosanitario permanente non abbia imposto già da mercoledì l'"embargo" ai vivai di Brindisi e Taranto ed altre misure drastiche per bloccare il patogeno, è stato letto come un buon segnale dal mondo agricolo pugliese. Uno spiraglio di luce rispetto alla fosca prospettiva dell'espianto coatto di migliaia di alberi, prevista in realtà dall'Ue in presenza di un agente da quarantena come "Xylella".
Guario e Faraglia hanno messo a disposizione della Commissione permanente altri 700 campionamenti del batterio, realizzati dall'Istituto di virologia vegetale del Cnr di Bari e dall'Ateneo del capoluogo regionale. ln tutto mille analisi di laboratorio, realizzate secondo standard internazionali, come ad esempio la metodologia denominata "Elisa". Una mole di risultati ritenuti però non ancora sufficienti. Entro i primi giorni di dicembre i Paesi membri hanno chiesto di visionare altre mille analisi del Brindisino, mille del Tarantino e mille del territorio di Otranto.
"Ci hanno fatto i complimenti per come l'Italia e la Puglia stanno gestendo l'emergenza, ha commentato al termine della riunione Antonio Guario. Avevamo di fronte una platea di persone estremamente competenti che conoscono l'insidiosità e la fastidiosità di ‘Xylella' e dunque hanno apprezzato il nostro lavoro".
Il "verdetto" finale da Bruxelles è previsto a meta dicembre. E c'è da giurare che la Puglia ed il Salento non riceveranno sconti.
Intanto, a piangere lacrime amare sono i circa 150 vivaisti del Leccese che dallo scorso 20 novembre (cfr. Italiafruit del 27 novembre 2013) non possono più movimentare né commercializzare tutte le piante olivicole, frutticole, orticole, ornamentali e forestali, ad eccezione della vite, al di fuori della provincia. "Un embargo in piena regola che ci sta mettendo in ginocchio", dicono disperati i vivaisti. In alcune strutture le vendite si sono quasi azzerate, per non parlare dei lotti di piante in giacenza, destinati al macero. Un danno di centinaia di migliaia di euro, che si somma alla già difficilissima congiuntura economica.
Nei laboratori del Cnr di Bari e dell'Università si sta cercando di stilare quanto prima la lista di piante "sgradite" a "Xylella" e che possono dunque tornare a circolare liberamente.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno