Il pomodoro Regina protagonista su Rai3

Servizio di Geo sulla varietà pugliese da cui si ottengono le caratteristiche "ramasole"

Il pomodoro Regina protagonista su Rai3
Qualche settimana fa avevamo parlato dell'importanza della biodiversità nelle varietà orticole, presentando il progetto BiodiverSO per la salvaguardia delle varietà pugliesi in via d'estinzione (leggi "La biodivesità va tutelata e comunicata"). Il tema è stato affrontato ieri anche da Geo, il programma di approfondimento di Rai3, durante il quale è andato in onda un servizio sul "Regina", una particolare varietà locale pugliese di pomodoro, che può essere sia da mensa che "da serbo", ovvero raccolto d'estate e conservato per tutto l'inverno.

il pomodoro regina ageo su rai 3
Un momento del servizio andato in onda ieri su Geo


Il pomodoro Regina cresce nell'alto Salento e sfrutta i terreni salmastri litoranei del Parco delle Dune Costiere per rendere la sua buccia più spessa e quindi più resistente alle sollecitazioni meccaniche ed ambientali. Il nome deriva dal caratteristico peduncolo a forma di corona. In alcune zone viene coltivato anche per aridocoltura.

Ciò che rende speciale questo pomodoro è la sua storia. Fino alle metà dell'800, in Salento veniva coltivato il cotone, base dell'economia dei produttori agricoli dell'epoca. Quando, però, il primato del cotone passò nelle mani di Asia ed America, questa pianta perse la sua funzione di sostegno economico per le famiglie contadine, ma fu "salvato" grazie proprio al pomodoro Regina.

il pomodoro regina e le ramasole
Le "ramasole", ovvero i grappoli di pomodoro Regina tenuti insieme da fili di cotone


Infatti, le donne della zona cominciarono ad usare i fili di cotone per legare tra loro i grappoli di Regina ed ottenere le cosiddette "ramasole", che venivano poi appese con uno spago di canapa ai muri e alle volte delle masserie. Un'usanza che è stata tramandata di generazione in generazione e che ancora oggi porta molti produttori della zona a piantare il cotone tra i filari di pomodoro. La "ramasole" è stata anche insignita del riconoscimento "Migliore eco-packaging dei presidi Slow Food", che premia le confezioni più ecologiche, innovative e rispettose delle caratteristiche dei prodotti e dell'ambiente.

Gli agricoltori custodi aderenti al progetto BiodiverSO hanno potuto beneficiare degli aiuti agroambientali previsti dal PSR Puglia 2007-2013 ed hanno cominciato la conservazione in situ del pomodoro ad inizio luglio 2014.

Nel corso del servizio andato in onda su Geo ieri, sono state presentate anche le coltivazioni di pomodoro in serra su lastre di lana di roccia e di zucchine in serra fotovoltaica.

Di seguito, il video della realizzazione delle "ramasole"



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