Lo spettro di un'altra estate no per la frutta

Prezzi e consumi ko dopo un avvio discreto: produttori e grossisti preoccupati. E su Facebook scrivono che...

Lo spettro di un'altra estate no per la frutta
Partita in maniera promettente, con prezzi medi nel complesso superiori a quelli della scorsa - pessima - estate, la campagna della frutta di stagione, negli ultimi giorni, ha segnato il passo: una frenata di prezzi e consumi legata all’aumento dell’offerta, all’abbassamento delle temperature in molte aree del Paese e ad altri fattori “esogeni” (qualcuno cita le scadenze dei pagamenti di imposte e tasse locali, altri il Ramadan che taglierebbe fuori una fetta importante di consumatori) che preoccupa non poco produttori e grossisti. Questi ultimi, come abbiamo riportato ieri (cliccare qui per leggere la nostra news sui Mercati), sono reduci da un periodo nero culminato nella giornata “no” di martedì. 

Specchio del difficile momento è il profilo facebook di Italiafruit News, seguito ormai da oltre 6.000 fans. Emblematici i commenti di operatori e consumatori. “La campagna delle ciliegie è pessima, da quando c’è l'euro questo e il primo anno in cui abbiamo acquistato ciliegie Ferrovia a un euro al chilo”, scrive ad esempio Mario. “Questo è l'anno meno caro che ricordi dal 2008, ciliegie romane di Palombara pagate a 1,30-1,60 euro al Car”, gli fa eco Riccardo. “Campagna pessima e prezzi troppo bassi anche in Sicilia”, taglia corto Alberto.

Prezzi in riduzione, come certifica Ismea, anche per meloni, pesche e nettarine. E agli ortaggi non va meglio. Insomma, da metà mese una spirale negativa sembra avvolgere il settore. E le previsioni di leggera flessione produttiva delle drupacee tranquillizzano solo fino a un certo punto.

Qualcuno chiama in causa i ricarichi lungo la filiera: “… Oggi sono andata al mercato di Cerro Veronese ma frutta e verdura sono troppo care e la gente compra il minimo indispensabile”, segnala Maria Teresa. E Giuseppe commenta: “peccato che la frutta a noi produttori ci viene pagata una fesseria e quando arriva nei supermercati aumenta vertiginosamente..”.

Nel mirino anche la concorrenza estera. Spagna prima indiziata, naturalmente. Luca è drastico: “Se non valorizziamo i prodotti Italiani per forza che i prezzi nei Mercati calano... Importiamo dalla Spagna anche se non c’è richiesta: se continuiamo così, ci sarà il collasso”.

Si sta materializzando lo spettro di un’altra estate nera, per l’ortofrutta italiana, dopo quella del 2014? Gli scongiuri sono ammessi.

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