Tensione Russia-Turchia, l'Europa dell'ortofrutta trema

Fruitimprese: rischio di ulteriore compressione del mercato. Dati e prodotti interessati

Tensione Russia-Turchia, l'Europa dell'ortofrutta trema
L'inasprimento delle relazioni politiche tra Russia e Turchia rischia di "costare" caro al settore ortofrutticolo europeo. Non si può infatti non pensare all'introduzione di possibili misure restrittive nei confronti delle importazioni di prodotti ortofrutticoli della Turchia, sui quali il Cremlino si è già mosso per realizzare stringenti controlli fitosanitari in seguito all'abbattimento dell'aereo russo al confine tra Siria e Turchia. La paura per il mercato ortofrutticolo europeo, già ampiamente colpito nelle ultime annate dall'embargo russo, è dietro l'angolo visto che gli scambi commerciali tra i due Paesi raggiungono livelli molto elevati. Basti pensare che, nel 2014, la Turchia ha esportato in Russia ben 1,33 milioni di tonnellate di frutta e verdura, per un valore di quasi 900 milioni di Euro. Nella lista degli articoli turchi più commercializzati nella Federazione Russa vi sono il pomodoro, cipolla, cetrioli, peperoni, agrumi, uva da tavola e ciliegie.

"Approfittando dell'embargo, la Turchia ha incrementato del 15% i flussi di esportazione di ortofrutta verso la Russia, passando da 1 milione e 70 mila tonnellate del 2013 a 1 milione e 330 mila tonnellate nel 2014" ha detto a Italiafruit News Carlo Bianchi, coordinatore di Fruitimprese. "Anche noi - prosegue - abbiamo avuto notizia che i controlli alle frontiere sono più severi ma, almeno per il momento, sembra non siano state prese misure più restrittive. E' del tutto evidente che un eventuale embargo imposto alla Turchia comporterebbe ulteriore pressione sul mercato europeo vista la potenzialità produttiva del Paese".

Nel 2014, la Turchia ha immesso nei Paesi dell'Ue 592.675 tonnellate di frutta fresca e 177.124 di verdura. L'importazione Ue di frutta e verdure provenienti dalla Turchia ha raggiunto quota 767 milioni di euro per la frutta e 133 milioni di euro per le verdure. I prodotti più importati sono stati gli agrumi, i fichi e l'uva passa per la frutta, mentre per la verdura sono il pomodoro ed il peperone. Secondo gli ultimi dati Eurostat, nei primi 9 mesi del 2015 le importazioni Ue di frutta e verdura fresche provenienti dalla Turchia sono diminuite del 5% in volume e del 6% in termini di valore, a fronte di una maggiore attività commerciale degli operatori turchi in Russia.

Nel frattempo, sul fronte interno il presidente Vladimir Putin comincia a incassare le lamentele di una parte sempre più consistente dei suoi "sudditi". Secondo un sondaggio del Centro di studi sull'opinione pubblica (VTsIOM) effettuato su 1.600 persone di 132 città, circa il 44% sarebbe infatti "non favorevole" alla recente decisione governativa di distruggere i cibi sotto embargo. Solo il 10% degli intervistati è "sicuro" che la distruzione degli alimenti fermerà il contrabbando, mentre il 25% propone di donarli ai cittadini più bisognosi. Una soluzione, quest'ultima, che è stata oggetto anche di una petizione popolare, firmata da 300 mila russi.

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