Difesa di fragole e piccoli frutti, focus alla Edmund Mach

Difesa di fragole e piccoli frutti, focus alla Edmund Mach
Oltre 150 produttori hanno preso parte ieri al Centro Congressi di Baselga di Pinè, alla terza giornata tecnica sui piccoli frutti organizzata dalla Fondazione Edmund Mach. L’incontro, promosso dal Centro Trasferimento Tecnologico, ha fatto il punto con tecnici e sperimentatori sulle principali problematiche del comparto, dalla coltivazione alla difesa. Focus anche sul problema Drosophila Suzukii e ai sistemi messi a punto da San Michele per contenerla, a cominciare dalle reti antinsetto e dalle prime sperimentazioni con limitatori naturali che sembrano dare risultati incoraggianti (cliccare qui per leggere l'approfondimento).

L’incontro, moderato dal responsabile dell’Ufficio frutticoltura e piccoli frutti, Tommaso Pantezzi, ha visto intervenire il direttore generale, Sergio Menapace e il dirigente del Centro Trasferimento Tecnolgico, Michele Pontalti.  Sono state presentate  le principali sperimentazioni in corso presso la  sede periferica di Vigalzano, dove si concentrano le attività di ricerca, sperimentazione e consulenza svolte dalla Fondazione Mach nel comparto dei piccoli frutti. Paolo Zucchi ha illustrato l’utilizzo del cocco come substrato per fragola alternativi alla torba, mettendo a confronto diverse tipologie e gestioni agronomiche.

Paolo Martinatti ha evidenziato l’attività della Fem per la valutazione delle varietà di fragola all’interno del progetto liste di orientamento varietale dei fruttiferi-gruppo fragola, promosso dal Ministero delle politiche agricole e dalle regioni.

Gianluca Savini di Sant’Orsola ha parlato delle esperienze condotte con fragole di tipo rifiorente, che in questa fase della fragolicoltura trentina sono sempre più diffuse, analizzando in particolare il confronto fra diverse tipologie di piante in alcuni ambienti.

Spazio, poi, alla gestione della deriva durante l’esecuzione dei trattamenti con Daniel Bondesan che ha preso in esame le soluzioni da mettere in atto per impedire questo inconveniente e ha presentato i risultati di prove di riduzione della deriva su fragola coltivata in tunnel, mediante chiusura del tunnel con telo plastico e l’impiego di reti plastiche come barriera artificiale alla deriva.