Attualità

Tanta frutta e verdura nel frigo dello chef più bravo al mondo

Massimo Bottura dell'Osteria Francescana premiato a New York

Limoni, susine, peperone rosso, patate, nettarine, melone, finocchio, pomodoro ciliegino, pomodori essiccati, peperoni gialli marinati, cipolline sottaceto, cipolle calabresi sottaceto. E ancora, mostarda artigianale di mele, mostarda di mela e caffè, marmellate artigianali di arance siciliane, di pompelmo rosa, di limone, confettura artigianale di amarene, yogurt alla ciliegia, succo di yuzu (agrume di origine cinese ingrediente principe della salsa ponzu, gettonatissima nei ristoranti giapponesi).

E' un frigorifero ricco di frutta e verdura - fresca e non - quello di Massimo Bottura, chef dell’“Osteria francescana” di Modena - tre stelle Michelin - eletta pochi giorni fa a New York miglior ristorante al mondo. Un riconoscimento, il “World Fifty best restaurant’s”, paragonabile all’Oscar della cucina, che è valso a Bottura i complimenti del Ministro Martina e scatenato la curiosità dei media nei confronti del locale emiliano e del suo “guru”. Che, come testimonia il libro "Inside Chefs' Fridges, Europe - Top chef open their home refrigerators" (Taschen edizioni) gradisce non poco l'ortofrutta.

Una delle pietanze servite all'Osteria Francescana

Adrian Moore e Carrie Solomon, autori del volume, hanno fotografato e catalogato qualsiasi cosa fosse conservata nel frigorifero dei 40 chef più influenti del nostro continente, compreso Bottura. Trenta i prodotti immortalati nella sua "cassaforte refrigerata", con predominanza di delizie della terra. Che poi frutta e verdura fresca trovino poco spazio nei ristoranti italiani, come testimonia un capitolo della pubblicazione Think Fresh-I consumi in testa di Agroter, questo è un altro discorso.

Tra l'altro Bottura è promotore dell'Onlus "Food For Soul", progetto che mira a combattere la fame e lo spreco di cibo. Il settore ha trovato un nuovo, potenziale, testimonial?