Altroconsumo: le insegne al top per convenienza

Rilevazioni in 922 punti vendita di 67 città: le graduatorie

Altroconsumo: le insegne al top per convenienza
Per Altroconsumo sono Esselunga e Ipersimply (appaiate) seguite da Ipercoop, Conad Ipermercato e Bennet le insegne dove si spende meno acquistando tutti i prodotti. La tradizionale rilevazione annuale condotta dalla testata in 922 punti vendita di 67 città, giunta alla 28ma edizione, giunge alla conclusione che la differenza di prezzi tra “format” si sente indipendentemente dal tipo di famiglia che fa la spesa: anche un single che fa una spesa parsimoniosa rispetto a una famiglia numerosa, risparmia in media quasi il 50% all'anno se sceglie un negozio discount invece della spesa di marca. Il risparmio è consistente (attorno al 30%) anche per chi abbandona i prodotti griffati per quelli che riportano il marchio della catena. 

Il consiglio per le persone che abitualmente si orientano sui prodotti con il marchio del distributore è di scegliere U2 e gli ipermercati Conad. Per chi invece è abituato a comprare negli hard discount il nome della catena più conveniente è quello di Eurospin. Secondo la rivista, considerando la spesa media annuale di una famiglia italiana (6.320 euro), la scelta del punto vendita più economico della propria città permette di risparmiare anche 1.500 euro. 



Privilegiando i prodotti a marchio commerciale, inoltre, la spesa media calerebbe di oltre 2.000 euro; se si scegliesse il discount, di oltre 3.400 euro. Una coppia con figli spende mediamente quasi 8.600 euro al supermercato; spostando la propria spesa sui prodotti a marchio commerciale, il budget si ridurrebbe di oltre 2.800 euro mentre al discount il risparmio andrebbe oltre i 4.600 euro.

Nella graduatoria delle città spicca Pordenone dove, per Altroconsumo, si possono risparmiare oltre mille euro l’anno: anche frequentando il punto vendita più caro rilevato nel capoluogo friulano la spesa verrebbe a costare 6.160 euro, sotto la media nazionale. Nella veneta Treviso il risparmio massimo sfiora i 1.000 euro; a seguire Verona e Asti con circa 800 euro l’anno. Tra le città più care spiccano invece Genova e Aosta, “dove i prezzi sono livellati verso l’alto dalla mancanza di concorrenza” ed inoltre Sassari, Foggia, Roma, Cagliari, Frosinone, Avellino, Ascoli Piceno.

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