Radicchio Rosso di Treviso, crescono superfici e volumi Igp

Manzan: «Necessario rafforzare la promozione nei punti vendita»

Radicchio Rosso di Treviso, crescono superfici e volumi Igp
E’ una delle eccellenze dell’orticoltura italiana e sta cercando lo spazio che merita negli scaffali del nostro Paese e all’estero. Per il radicchio Rosso di Treviso Igp – prima varietà orticola italiana a fregiarsi dell’indicazione geografica protetta - si è chiusa un’annata con superfici dedicate in crescita e volumi commercializzati in aumento. Dei dati 2016 e delle strategie per la promozione di questi prodotti a marchio abbiamo parlato con Paolo Manzan, presidente del Consorzio di tutela radicchio Rosso di Treviso Igp.

Radicchio Igp: qual è l'andamento dei quantitativi commercializzati a marchio?
Dal 2005 al 2015 il Rosso di Treviso è passato da 251 a 655 tonnellate (+160%); mentre il Variegato di Castelfranco da 106 a 143 tonnellate (+35%). Il 2016 è appena terminato e quindi non abbiamo ancora i dati consuntivi, ma la somma dei volumi commercializzati per i due ortaggi Igp supera le mille tonnellate.



E per quanto riguarda le superfici coltivate?
Anche queste sono ovviamente cresciute: per il prodotto precoce siamo passati dagli 8,2 ettari del 2012 ai 25 del 2016; per il tardivo negli ultimi cinque anni si è passati da 130 a 260 ettari e infine per il variegato da 55 a 120 ettari.

Quale contributo può dare, soprattutto in termini di comunicazione e immagine, il mondo dell'alta ristorazione?
Enorme. Il radicchio di Treviso tardivo è un prodotto di alta gamma e normalmente venduto con un prezzo piuttosto sostenuto. Nonostante le grandi energie spese in termini di promozione, valorizzazione e comunicazione,  i consumatori, fuori dal Triveneto, non lo conoscono ancora abbastanza, tantomeno all’estero. Spesso è percepito come semplice cicoria, magari  da consumare cruda. In realtà il prodotto esprime il massimo di se stesso nelle varie trasformazioni culinarie a cui lo stesso si presta. Dagli antipasti fino al dolce e poi quale ingrediente di un’enorme varietà di prodotti a partire dalla pasta, per passare ai prodotti da forno, ai salumi e ai formaggi, alle bevande, quali infusi e tisane fino alle grappe ed agli alcolici e le birre. Esperienze fatte con chef di alcune capitali europee ed extra Ue hanno avuto ricadute molto positive, perché la collaborazione con questi interlocutori aiuta a far capire il prodotto, apprezzarlo per le sue peculiarità e permetterne quindi un consumo più mirato e gourmet. Va inoltre ricordato che il Radicchio di Treviso è un prodotto di nicchia e l’alta ristorazione è la sede giusta anche per raccontare il processo di produzione che è unico e inimitabile, grazie alla presenza di acque di risorgiva nell’area Igp, alla tradizione ed alla sapienza degli ortolani della zona di produzione.

Com'è percepito il prodotto all'estero e quali strategie vanno seguite per potenziare l'export?
Il prodotto è conosciuto ma poco consumato. In ogni caso, come si è già detto, non è percepito per quello che vale in termini qualitativi e per le sue prerogative. È necessario rafforzare l’azione di promozione presso i punti vendita, con la presenza di operatori qualificati, degustazione e cooking show in modo da poter far toccare direttamente con mano la qualità globale del prodotto. Andrebbero fatte inoltre azioni specifiche con operatore professionali quali addetti agli acquisti della distribuzione organizzata e azioni di comunicazione sui media, presenza a fiere e manifestazioni specifiche. Queste azioni sono necessarie anche perché i radicchi in genere sono caratterizzati da una componente amarognola che ne fa un prodotto raffinato ma a cui i palati, soprattutto del nord Europa, non sono abituati ed è quindi necessario un percorso culturale di avvicinamento.

Quali sono le principali destinazioni dell'export di radicchio Igp?
Germania, Francia, Austria, Regno Unito. Poco altro fuori dall’Unione Europea.

Il radicchio Rosso di Treviso Igp fa parte del progetto europeo triennale di comunicazione e promozione della frutta e della verdura Dop e Igp. L’Europa firma i prodotti dei suoi territori è il messaggio forte che la campagna vuole divulgare, sottolineando così l’esigenza di qualità e l’esperienza di consumo gratificante che l’etichetta europea garantisce. Insieme al radicchio di Treviso Igp, sono protagonisti, per l’Italia, la pesca e nettarina di Romagna Igp e la pera dell’Emilia-Romagna.

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