La cimice asiatica attacca i frutteti romagnoli

La cimice asiatica attacca i frutteti romagnoli
La cimice asiatica ha fatto la sua comparsa anche nei frutteti della Romagna. Come riporta Il Resto del Carlino, si è registrata la presenza dell'insetto sia nel Cesenate che nel Forlivese.

La settimana scorsa a Modena, poi, c'è stato un incontro per affrontare l'insetto. "Punge e succhia oltre trecento specie botaniche – dice Lara Maistrello, ravennate, ricercatrice dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che l’ha individuata per prima – tra cui olivo, vite, peschi, albicocchi, meli e peri, ma anche orticoli come pomodori, e dove arriva il suo pungiglione il prodotto cessa di svilupparsi".

"Quasi tutto il Nord Italia presenta questa cimice – spiega Lara Maistrello –, benché l’area più colpita sia individuabile tra Reggio Emilia, Modena e Bologna". Da dove arriva questo flagello sotto forma di brutta cimice grigiastra? "Ci troviamo in presenza di fenomeni invasivi differenti tra loro quindi originari di Paesi diversi".

Arrivano qua nei modi più disparati. "Qualche tempo fa – dice l’entomologo cesenate Claudio Venturelli, che ha raccolto l’insetto nei nostri campi già un anno e mezzo fa – mi è capitato di vederne degli aggregati in una stazione. Ciò significa che possono coprire grandi distanze viaggiando anche con i treni".

"Ma arrivano anche nei container e negli imballi – aggiunge Lara Maistrello – svernano andando in letargo e si svegliano a primavera. E cominciano a mangiare". Ovviamente sono già in atto misure di contrasto (benché non ci siano oggi strumenti decisivi data la novità della sua presenza), attraverso un progetto iniziato nel 2016 coordinato dal Crpv: sostanze chimiche, studio della biologia dell’insetto per individuarne le fragilità, trappole, allevamento di imenotteri che li parassitizzano e li uccidono, reti anti insetto. E intanto si fa la conta del peso con cui, questo ennesimo flagello, incide nella crisi della nostra frutticoltura.

Fonte: Il Resto del Carlino - Cesena