«L'Iva non aumenterà». Vendite al dettaglio, profondo rosso

Il vicepremier Di Maio rassicura Confcommercio. Sangalli: niente privilegi agli agricoltori

«L'Iva non aumenterà». Vendite al dettaglio, profondo rosso
“L’Iva non aumenterà, disinnescheremo le clausole di salvaguardia”: lo ha garantito il vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio in occasione dell’assemblea annuale di Confcommercio di ieri a Roma, prima sua uscita pubblica dopo la nomina del Governo. Una notizia, o meglio una promessa, accolta con un fragoroso applauso dalla platea di commercianti e imprenditori del terziario di mercato, preoccupati da una ripresa stentata e dai dati sulle vendite al dettaglio di aprile: una flessione dello 0,7% in valore e dello  0,9% in volume rispetto al mese precedente imputabile alle vendite di beni alimentari, che registrano un calo dell'1,9% in valore e del  2,4% in volume. Su base annua, le vendite al dettaglio mostrano una flessione del 4,6% in valore e del 5,4% in volume, con il food che crolla (rispettivamente -7,3% e -8,7%). Si tratta della più rilevante contrazione mensile da inizio anno e del maggior calo su base annua da oltre un quinquennio.

Nella sua relazione, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha fatto un esplicito riferimento alla concorrenza esercitata dagli agricoltori che vendono prodotti della terra: “Chi decide di fare anche il nostro mestiere sappia che deve valere la regola stesso mestiere, stesse regole". 



“L’Italia è un Paese ancora vulnerabile, dal 1995 è cresciuto del 6,3%, rispetto al 38% dell'Europa, siamo all'ultimo posto in graduatoria”, ha detto ancora Sangalli. “Bisogna trasformare l’attuale ripresina in una crescita concreta e duratura, tra il 2 e il 2,5% annuo”.  Confcommercio chiede, in particolare, un impegno preciso del Governo su lavoro, tasse, infrastrutture e innovazione e sollecita una riduzione delle tasse locali a carico delle imprese.

"Aboliremo tutti gli strumenti come lo spesometro e il redditometro e inseriremo l'inversione dell'onere della prova", la replica di Di Maio. "Fino a prova contraria siete tutti onesti, sta allo Stato dimostrare il contrario".

Per il presidente dei grossisti Fedagro-Confcommercio Valentino Di Pisa quello di Di Maio è stato “un discorso di rottura con il passato e di apertura totale nei confronti del mondo del commercio e delle imprese: il no all’aumento dell’Iva, l’annullamento delle clausole di salvaguardia, l’abolizione degli studi di settori, la semplificazione della burocrazia e l’inversione dell'onere della prova in campo fiscale sono delle priorità fondamentali per il mondo del commercio e del terziario: speriamo che a quanto detto seguano fatti concreti”.

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