Ortofrutta nel calderone mediatico: chi ci difende?

Quello delle Iene (quante inesattezze!) è l'ultimo di una serie di servizi sul settore. Che incassa

Ortofrutta nel calderone mediatico: chi ci difende?
Parlare di ortofrutta è figo. Non c'è santo che tenga. In poco più di un mese, diversi programmi televisivi e testate giornalistiche, hanno parlato/scritto di ortofrutta: Report, Presa diretta, Ballarò, Striscia la Notizia, la Repubblica, Corriere della Sera, e da ultimo le Iene. Proprio loro, tenendo fede al nome che le identifica, si sono avventate senza pietà su una preda a dir poco indifesa (l'ortofrutta). E i danni si sono fatti sentire. Infatti tutti ne parlano e gli operatori sono a dir poco infuriati per le inesattezze espresse nel servizio. Ma hanno detto solo falsità, oppure qualcosa di corretto è emerso?

Istruite la Iena!

Innanzitutto, spiegateci la fobia delle iene agli spazi chiusi come le serre. Capisco che per natura preferiscono gli spazi aperti, ma almeno non chiamiamo in causa l'ortofrutta sotto serra. Infatti, a detta loro, l'ortofrutta di stagione non è assolutamente coltivata in serra e per di più si utilizzerebbero pesticidi in grandi quantità. Infine, la frutta sotto serra avrebbe meno vitamine ed antiossidanti. Per fare chiarezza su questi aspetti potrei chiamare in causa un qualsiasi studente d'Agraria che risponderebbe in questa maniera:
  • Anche l'ortofrutta di stagione viene coltivata in serra, che può aiutare nell'anticipare o ritardare la produzione (più o meno 1 mese). Alcuni esempi: meloni, angurie, fragole e pomodori;
  • In serra si utilizzano meno principi attivi, non il contrario. Il fatto stesso di proteggere fisicamente la pianta con una copertura, dovrebbe aiutare nel ragionamento. Inoltre, se prendiamo ad esempio le serre tecnologiche, si ha un controllo talmente preciso di tutti i fattori ambientali che diviene persino superfluo utilizzare trattamenti fitosanitati, come ha spiegato l'anno scorso ad Italiafruit Mario Gandini (per leggere la notizia clicca qui);
  • Non ci sono studi che sostengono la scarsa nutraceuticità dei prodotto serricoli nei confronti dei prodotti coltivati in pieno campo.

Agrofarmaci (pesticidi), problema vero

Sui pesticidi se ne è sentita di ogni, e qui non c'è da stupirsi. Breve inciso: il termine corretto è agrofarmaco non pesticida. Infatti, l'obiettivo del produttore è proteggere la pianta dalle malattie e non distruggere l'ambiente circostante guidato da istinti eco-distruttivi, e se potesse, nemmeno utilizzerebbe questi beneamati agrofarmaci, visto che sono un costo non da poco per l'azienda. Inoltre, come riporta l'Efsa (clica qui per leggere l'articolo), che ha svolto nel 2013 un'analisi su 81.000 campioni in 27 stati U.E. cercando 685 principi attivi (non 6 campioni in un mercato rionale come ha fatto... l'ente di ricerca Iene) siamo pure bravi:
  • il 97,4% dei campioni analizzati rientrava nei limiti di legge;
  • il 54,6% era privo di residui rilevabili;
Se dai numeri dovrebbe emergere una certa tranquillità, occorre constatare come l'argomento "agrofarmaci", anche all'interno del settore, accenda dibattiti infuocati. Pochi mesi fa al convegno peschicolo emerse come all'interno dell'Ue c'è un po' di confusione in merito (clicca qui per leggere l'articolo). Un paio di esempi:
  • L'etossichina, vietata in Italia ma non in Spagna, dal quale continuavamo l'importazione di frutta trattata;
  • L'impedimento di utilizzare trattamenti post-raccolta ai nostri agricoltori, ma nessun problema nell'importare da Paesi extra Ue, che utilizzano suddetti principi attivi.
Dunque, il tema agrofarmaci esiste, e l'opinione pubblica ne è molto sensibile. Inutile scrivere che sarebbe giunto il momento di uniformare e rendere equa la legislazione in merito, e se necessario aumentare i controlli o iniziare a farli seriamente (a quanto pare l'Asl frequenta mal volentieri i Mercati all'ingrosso).

Accanimento mediatico, chi ci difende?

Come scritto in apertura, l'ortofrutta italiana è sotto i riflettori dei mass-media, (probabilmente anche grazie ad Expo) con attacchi quasi continui. Tuttavia, agli attacchi non corrisponde una difesa efficace. Avete mai visto un "avvocato" dell'ortofrutta in televisione? Qualcuno che spieghi cosa è vero da cosa è falso? Io no. Fino ad ora si è letta tanta indignazione. Ma chi va dalle Iene a spiegar loro come gira il mondo dell'ortofrutta?

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